Si terrà venerdì 12 settembre a L’Aquila, presso l’aula Magna del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila in Via Nizza, lo SpA Day, l’incontro aperto al pubblico “Spondiloartrite e prevenzione. Esperti a confronto”. Lo SpA Day è un evento promosso da A.P.Ma.R., Associazione Persone con Malattie Reumatiche, per far conoscere al pubblico una malattia reumatica sempre più diffusa, la spondilite anchilosante.
“La spondilite anchilosante, spiega Roberto Giacomelli, Ordinario di Reumatologia e Direttore della Scuola di Specializzazione di Reumatologia dell’ Università degli Studi dell’Aquila, è una malattia reumatica che colpisce prevalentemente i siti di inserzione dei tendini, dei ligamenti e la capsula articolare. Ai primi sintomi sospetti è importante effettuare una risonanza magnetica delle articolazioni e della colonna vertebrale. Diagnosticare la malattia in fase precoce è importante per cominciare le terapie con i farmaci più appropriati che permettono di risolvere dolore, rigidità e che sono in grado di prevenire la deformità articolare”.
Attraverso un talk show che coinvolge medici e pazienti e la presentazione delle fotografie inviate per la campagna social #iovoglioguardareilsole, lanciata prima dell’estate, i partecipanti avranno l’opportunità di comprendere meglio questa malattia, che costringe, chi ne è affetto, ad una posizione del corpo che rende difficoltoso, o impossibile, guardare il cielo.
“La prevenzione consapevole e l’intercettazione sin dai primi sintomi della spondilite anchilosante – spiegaAntonella Celano, Presidente APMAR – può consentire una cura efficace, e le associazioni dei pazienti, assieme ai centri specializzati, possono fornire utili strumenti per affrontare questa malattia che coinvolge gli adulti quanto i bambini. Obiettivo del talk show è creare un “paziente esperto”, fornendo gli strumenti per riconoscere i primi sintomi, affrontare la malattia con il migliore approccio, scegliere i centri specializzati e, appoggiandosi alle associazioni dei pazienti, sconfiggere il senso di solitudine o isolamento che la malattia può generare, migliorando la qualità della vita”.
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