90 anni fa nasceva la Radio: targa commemorativa a Palazzo Corrodi

“URI, Unione Radiofonica Italiana; 1 erre o; stazione di Roma…”: così, una voce femminile annunciava, il 6 ottobre del 1924, dai microfoni dello studio della URI in Palazzo Corrodi, l’inizio delle trasmissioni radiofoniche. Il primo programma fu un concerto di musiche di Haydn; nell’intervallo del concerto vennero trasmessi il bollettino meteorologico, le notizie di Borsa, […]

radio“URI, Unione Radiofonica Italiana; 1 erre o; stazione di Roma…”: così, una voce femminile annunciava, il 6 ottobre del 1924, dai microfoni dello studio della URI in Palazzo Corrodi, l’inizio delle trasmissioni radiofoniche. Il primo programma fu un concerto di musiche di Haydn; nell’intervallo del concerto vennero trasmessi il bollettino meteorologico, le notizie di Borsa, una conversazione sul tema “Le radioaudizioni circolari” e, last but not least, le modalità per l’abbonamento. Per celebrare il novantesimo anniversario da quel magico momento che apriva, di fatto, l’epoca della comunicazione di massa, l’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la Direzione Radio della RAI-Radiotelevisione Italiana hanno inaugurato oggi, 6 ottobre 2014, una targa commemorativa in via Maria Cristina 5, sul prospetto laterale dello storico Palazzo Corrodi. Alla cerimonia di inaugurazione della nuova targa in travertino, proposta e finanziata dalla RAI, hanno preso parte l’assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, Giovanna Marinelli, il sovrintendente capitolino ai Beni Culturali, Claudio Parisi Presicce, il direttore di RadioRAI Nicola Sinisi e l’assessore alla Cultura del Municipio I, Andrea Valeri. La costruzione dell’edificio, di proprietà e sede della Cassa Italiana Geometri, fu promossa agli inizi del XX secolo dall’artista Hermann Corrodi. Concepita per ospitare ambienti adatti a divenire ateliers e ospitare mostre temporanee, divenne presto punto di riferimento per molti artisti dell’epoca: vi lavorarono, tra gli altri, Enrico Coleman, Pio Joris, Giulio Aristide Sartorio, Onorato Carlandi. Nel 1915, dichiarandosi pittore, Trilussa riuscì ad ottenere in affitto un locale dove fissò la propria dimora.

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