Seduta straordinaria, interamente dedicata alle problematiche riguardanti la sede regionale della Corte d’Appello e la ricostruzione del Palazzo di Giustizia, quella svoltasi oggi a L’Aquila. Facendo seguito a una richiesta presentata dai consiglieri comunali di centro destra e sostenuta dall’intera assemblea la seduta si è svolta in quella che, fino al 6 aprile 2009, era la sede del Palazzo di Giustizia, ancora in fase di ricostruzione.
Hanno partecipato l’ingegnere Chiara Barile, dirigente del Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche del Lazio, Abruzzo e Sardegna, soggetto attuatore per i lavori, il presidente dell’Ordine degli Avvocati della Provincia dell’Aquila Carlo Peretti, la senatrice Stefania Pezzopane e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.
“Ho voluto che il Consiglio si riunisse qui – ha dichiarato in apertura dei lavori il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti – per sottolineare le difficoltà nelle quali si trovano, a oltre cinque anni dal sisma, gli operatori della giustizia. Quando il massimo organo di rappresentanza civica si tiene in una sede diversa da quella istituzionalmente preposta è, infatti, per dare massima enfasi alla propria azione, che deve essere volta a sollevare un problema, facendo al contempo chiarezza grazie anche agli interventi esterni. Così è stato a Bruxelles, così è stato in piazza Navona e nella nostra piazza Palazzo. Allo stesso modo – ha concluso Benedetti – da questa riunione ci aspettiamo concretezza e risposte certe rispetto al cronoprogramma degli interventi e, di conseguenza, ai tempi di rientro degli uffici giudiziari nella loro sede”.
“I ritardi nella riconsegna dei lavori – ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente – sono dovuti al fatto che, pur essendo partiti tempestivamente con il primo lotto degli interventi, vi è stata successivamente una fase di stallo dovuta al fallimento della ditta affidataria. Ora, finalmente, questa prima parte della struttura è stata completata e, già da gennaio 2015, ossia fra poco più di due mesi, inizierà il trasferimento degli Uffici, che sarà completato tra la fine di aprile e gli inizi di maggio. Il secondo lotto, invece, come mi conferma il Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche, sarà terminato a metà 2016. Il progetto – ha proseguito il sindaco – prevede anche la realizzazione di un terzo lotto, ai fini di ampliare la struttura rispetto a come si presentava alla data del sisma quando, comunque, vi erano già dei problemi legati alla carenza di spazi. In un primo momento si era pensato di realizzare questa nuova ala in un’area prossima alle antiche mura medievali ma, per ovvie ragioni, la Soprintendenza ai Beni storici e artistici ha espresso qualche perplessità. Per tale motivo abbiamo avviato una concertazione con il Ministero della Giustizia. A fianco alla sede del Tribunale sorgevano, infatti, due palazzine che è stato necessario abbattere a causa dei danni riportati dal sisma e che verranno ricostruite a breve. I proprietari degli appartamenti, tuttavia, hanno optato, nel frattempo, per un’abitazione equivalente. Di conseguenza verranno ricostruiti due edifici, di proprietà del Comune, per i quali, a questo punto, si potrebbe pensare ad una destinazione di tipo direzionale anziché residenziale, data anche la vocazione che avrà l’intero quartiere, soggetto a piano di recupero, e localizzare qui l’ampliamento degli uffici giudiziari. Concludo con un riferimento alla polemica che si è innescata con gli avvocati del foro di Avezzano e di quello di Sulmona, sostenuta dal parlamentare Filippo Piccone. Vorrei sottolineare infatti che il programma di accorpamento dei Tribunali è un disegno del Governo e non dipende certo da me. Mi sono semplicemente limitato, – ha concluso Cialente – da amministratore accorto che, come tale, ha il dovere di esercitare un’azione programmata, a tenere nella debita considerazione tale circostanza nella fase di ricostruzione del nostro Palazzo di Giustizia”.
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