Si è aperto ieri a Genova il XIII Congresso Nazionale della SIMIT, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali. Il congresso si propone di affrontare due emergenze in particolar modo: una verifica sulla situazione d’emergenza riguardante l’Ebola, e una discussione sui batteri “cattivi”, per colpa dei quali la sanità internazionale sta rischiando di perdere la sfida sul fronte degli antibiotici.
Questo congresso assume un valore particolare nella città portuale: “Genova – spiega il Prof. Claudio Viscoli, uno dei Presidenti del congresso – ha visto la nascita e lo sviluppo come disciplina autonoma di uno dei primi centri in Italia di Malattie Infettive, grazie all’innovazione nella ricerca e all’impegno nell’insegnamento del professor Paolo Tolentino. Nel corso degli anni i suoi allievi hanno poi contribuito nell’affermare una vera e propria scuola genovese di Malattie Infettive”.
Largo spazio sarà dato alla questione HIV. Sono ancora costanti, infatti, i casi d’infezione e le malattie a trasmissione sessuale, anche tra omosessuali. Una persona su tre arriva in osservazione già in condizione di malattia avanzata anche grave. In forte calo la consapevolezza che un semplice test HIV può consentire una terapia precoce ed evitare di rischiare la vita.
“La novità principale – sostiene il Prof. Massimo Andreoni, Primario di Malattie Infettive al Policlinico Universitario Tor Vergata di Roma e Presidente SIMIT- è che la Nigeria è stata dichiarata “ebola free”. E, dato che anche nel Senegal non ci sono stati ulteriori casi, si può dire che l’epidemia è contenibile. Quello che è riuscito a fare la Nigeria è qualcosa che si può fare in qualsiasi altra parte del mondo. Se si applicano giuste misure l’epidemia può essere contenuta. Gli italiani, quindi, possono stare tranquilli perché il sistema di controllo, con tutte le misure necessarie al contenimento, è già attivo”.
Tra gli altri obiettivi del congresso, quello di rivedere le nuove terapie antiepatite C e analizzare il rapporto costo-efficacia; di presentare i nuovi farmaci anti HIV e valutare la sostenibilità di tali terapie; di valutare i rischi connessi allo sviluppo di batteri e funghi multiresistenti e la loro diffusione epidemiologica; di affrontare l’emergenza di nuove malattie infettive e la ricomparsa di vecchie.
“Per quanto riguarda le tematiche congressuali – aggiunge il Dott. Gianni Cassola, altro Presidente del congresso – abbiamo cercato di dare spazio anche ad argomenti magari meno sviluppati nel corso degli ultimi anni, pur lasciando ampia visibilità alle più recenti attualità dei vari settori. Si è inoltre cercato di valorizzare i contributi scientifici, in particolare quelli dei giovani ricercatori, dando loro la possibilità di esposizione orale ed attribuendo premi speciali ai lavori migliori”.
Sono circa 3000 le persone sieropositive sotto terapia ARV in Liguria, circa 100 nuovi pazienti in terapia ogni anno. Anche la tubercolosi, anche se con numeri certamente inferiori, è sempre presente ed impone non soltanto assistenza diretta ai pazienti, ma anche un lavoro di prevenzione con accertamenti su parenti e quanti hanno avuto contatti. La principale preoccupazione per la città di Genova, sottolineano gli infettivologi della Simit, dovrebbe essere la vasta popolazione immigrata dal Sudamerica, che potenzialmente si può portare dietro i problemi sanitari originari.
L’IRCCS San Martino è uno dei più grandi ospedali in Italia con oltre 1300 letti. Per quanto riguarda la Clinica Malattie Infettive l’attività di degenza viene svolta su 33 letti in due unità operative con circa 700 ricoveri/anno (724 nel 2013). L’attività ambulatoriale per esterni consta in circa 5000 visite /anno (5737 nel 2013) più circa altrettante per consegna farmaci. L’attività di consulenza per gli altri reparti consta in circa 4000 consulenze/anno (4132 nel 2013). Attività di consulenza per gli altri ospedali cittadini, escluso il Galliera con circa 300 accessi all’anno.
Per quanto riguarda l’Ospedale Galliera, invece, consta attualmente di circa 400 letti. Il Reparto di Malattie infettive dispone di 27 letti per degenza con circa 700 ricoveri/anno ( 720 nel 2013 ) e due letti di Day hospital. L’attività ambulatoriale per esterni è stata nel 2013 di 12738 visite. Le consulenze agli altri reparti sono state 2078 nel 2013.
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