Per 7 italiani su 10 sara’ un Natale dimesso sul fronte degli acquisti, ma nonostante questo l’85% delle persone non rinuncera’ a fare i regali. E’ quanto emerge da un rapporto di Confcommercio sui consumi illustrato nel corso di una conferenza stampa con il presidente Carlo Sangalli e il direttore dell’ufficio studi, Mariano Bella.
Inoltre, scende il reddito disponibile aggiuntivo a disposizione delle famiglie dovuto alle tredicesime a causa dell’aumento delle tasse previste in pagamento tra dicembre e gennaio. Secondo i dati della Confcommercio i consumi da tredicesima per famiglia si attesteranno in media a 1.288 euro, in calo del 3,1% sul 2013. In sostanza, gli italiani spenderanno per i regali 41 euro in meno rispetto allo scorso anno.
C’e’ un aumento delle tredicesime complessivo di 300 milioni, una piccola crescita che pero’ viene neutralizzata dall’incremento delle imposte.
A incidere su questo calo, dice il direttore Bella, e’ “soprattutto la Tasi“. Infatti, “se nel 2011 la somma delle principali imposte patrimoniali ammontava a 15,3 miliardi, oggi siamo arrivati a 32,4 miliardi”. (Dire)
“Redditi al palo, fiducia in calo, ripresa incerta e faticosa e tasse ancora troppo alte rischiano di congelare i consumi anche per questo Natale. Le tasse neutralizzano l’effetto positivo del bonus di 80 euro e la crescita della tredicesima”. Lo dice il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando i dati sui consumi dell’ufficio studi della confederazione.
“Infatti a dicembre la crescita di Imu, Tasi e Tari portano via alle famiglie circa 1,4 miliardi di eurodi potenziali acquisti. Resiste per fortuna il senso del Natale con la tradizione dei regali ma si spendera’ meno dello scorso anno. Aumenteranno gli acquisti nel settore della tecnologia”, sottolinea. Detto cio’, “e’ necessaria una coraggiosa operazione fiducia, abbassando il carico fiscale per ridare ossigeno alla nostra economia e far ripartire i consumi perche’ se ripartono i consumi riparte l’Italia”.
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