Gli edifici storici sono stabili?

Gli edifici storici sono stabili? La stabilità degli edifici storici adesso può essere monitorata in tempo reale grazie ad un nuova tecnica che arriva dallo spazio. E’ possibile grazie all’intuizione di una società fondata da un gruppo di geologi e di ingegneri come spin-off dell’Università La Sapienza di Roma, la Natural Hazards Control and Assessment, […]

colosseoGli edifici storici sono stabili? La stabilità degli edifici storici adesso può essere monitorata in tempo reale grazie ad un nuova tecnica che arriva dallo spazio. E’ possibile grazie all’intuizione di una società fondata da un gruppo di geologi e di ingegneri come spin-off dell’Università La Sapienza di Roma, la Natural Hazards Control and Assessment, che ha pensato di attingere all’immenso patrimonio di immagini radar da satellite fornite dall’Agenzia spaziale europea (Esa).

Raccolte per decenni durante le missioni di Osservazione della Terra come ERS ed Envisat, queste immagini possiedono un patrimonio di informazioni sui cambiamenti della superficie del pianeta. “E’ come una macchina del tempo- commenta Alfredo Rocca, il capo progetto-. Gli archivi Esa dei dati satellitari nel tempo sono molto ricchi”.

Così è possibile tenere sotto controllo lo stato del suolo sotto i monumenti simbolo della Storia. In passato per compiere quest’operazione erano necessari mesi, per aspettare il responso dei dispositivi di sicurezza. Oggi si può fare molto prima, grazie ai dati spaziali esistenti con cui tracciare i cambiamenti nel tempo.

Gli ingegneri civili hanno iniziato a preoccuparsi qualche anno fa della Basilica di Massenzio a Roma. La Basilica, il più grande degli edifici dell’antichità che compone il Foro Romano, è sopravvissuta in gran parte intatta dal terzo secolo.

Lo scavo di un tunnel era previsto vicino alla Basilica come parte della costruzione della nuova linea della metropolitana di Roma. Poteva il lavoro sotterraneo, sommato alle vibrazioni incessanti del moderno traffico romano, destabilizzare i vecchi muri della magnifica Basilica? La città si è rivolta alla Natural Hazards Control and Assessment.  Fino ad allora, geologi ed ingegneriavevano risorse limitate a cui attingere in caso di sospetto di spostamento del terreno.

Tutto è cambiato, spiega Paolo Mazzanti, Ceo della società, quando i loro geologi – che al tempo lavoravano con l’Università di Roma – hanno scoperto il tesoro delle immagini radar da satellite dell’Esa. (Dire)

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