“Non deve mai apparire dubbia la volontà di prevenire e colpire infiltrazioni criminali e pratiche corruttive nella vita politica e amministrativa che si riproducono attraverso i più diversi canali come in questo momento è emerso dai clamorosi accertamenti della magistratura nella capitale”. Lo dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, parlando all’Accademia dei Lincei.
In Italia “esistono, magari al di fuori di ogni etichettatura di sinistra o di destra, gruppi politici o movimenti poco propensi a comportamenti pienamente pacifici. Esiste un rischio nel nostro Paese di focolai di violenza destabilizzante, eversiva, che non possiamo sottovalutare, evitando allo stesso tempo l’errore di assimilare a quel rischio tutte le pulsioni di malessere sociale, di senso dell’ingiustizia, di rivolta morale, di ansia di cambiamento con cui le forze politiche e di governo in Italia debbono fare i conti”.
“La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore purche’ non priva di obiettivita’, senso della misura, capacita’ di distinguere ed esprimere giudizi differenziati, e’ degenerata in antipolitica, cioe’ in patologia eversiva”.(Dire)
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