Undici nuovi cuccioli di orso bruno marsicano sono stati osservati nella conta cumulativa delle femmine con piccoli dell’anno nel territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.
La conta cumulativa realizzata anche quest’anno, come avviene ormai dal 2006, è stata effettuata nei mesi scorsi, nell’ambito del progetto Life Arctos, con la Direzione scientifica del Dipartimento di biologia e biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università La Sapienza di Roma. La relazione finale, a firma di Elisabetta Tosoni, Daniela Gentile, Tiziana Altea, Roberta Latini e Paolo Ciucci, consegnata in questi giorni, documenta il lavoro svolto, le metodologie e i risultati. La realizzazione della conta richiede uno sforzo notevole in termini organizzativi e di coordinamento, impegna contemporaneamente diverse istituzioni (Università di Roma, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Corpo Forestale dello Stato, con il CTA del PNALM e l’UTB di Castel di Sangro. Regione Lazio, altre aree protette) e mobilita 141 operatori, di cui 62-74 impiegati simultaneamente, con un apporto importante di 50 volontari. Le diverse tecniche di rilevazione messe in atto, sessioni di avvistamento in simultanea, sessioni mirate e casuali e video trappole, hanno consentito di raccogliere i dati (55 avvistamenti di femmine con cuccioli dell’anno) che opportunamente elaborati dagli esperti hanno portato a determinare l’esistenza di almeno 5 femmine con 11 cuccioli nati nell’anno. Con gli 11 nati quest’anno il totale dei nuovi nati avvistati, con la stessa metodologia, dal 2006 al 2014 sale a 64. La serie storica dei dati delle femmine con cuccioli insieme al monitoraggio genetico della popolazione di Orso Bruno marsicano, realizzato sempre quest’anno nell’ambito del progetto Life Arctos ed in corso di analisi, consentirà nei prossimi mesi di dare un’interpretazione più chiara dell’attuale stato della popolazione.
“I dati sulla natalità sono comunque confortanti – afferma Antonio Carrara, Presidente del PNALM, – evidenziano una buona vitalità della popolazione di Orso bruno marsicano e confermano sostanzialmente che la riduzione della mortalità resta uno degli obiettivi prioritari per la conservazione della specie. Anche quest’anno abbiamo avuto la perdita di 4 orsi, due per mano diretta o indiretta dell’uomo e due per cause naturali. Tra i due morti per cause naturali c’è l’orsetto ritrovato in agosto nel comune di Settefrati, che era uno degli 11 nati nell’anno. Sottolineerei, inoltre, che la recente segnalazione del Parco Nazionale della Maiella, di una femmina con cuccioli sul proprio territorio, che si potrebbe aggiungere a quelle avvistate nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, non solo porterebbe a 13 il numero dei nuovi nati ma potrebbe rappresentare un ulteriore motivo di speranza nella ricolonizzazione stabile di altri territori da parte dell’Orso marsicano. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato alla realizzazione della conta delle femmine con cuccioli: il Dipartimento di biologia e biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università La Sapienza di Roma; personale del servizio scientifico e i guardiaparco del PNALM; Il CTA del Corpo Forestale dello Stato e l’UTB di Castel di Sangro, gli operatori delle altre aree protette; i tanti volontari che con la loro passione ci hanno aiutato in uno sforzo comune per la conservazione dell’Orso bruno marsicano”.
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