C’è paura per il futuro: l’ultima indagine dell’indice Altroconsumo Finanza sulla fiducia dei risparmiatori ha registrato un dato pari a 94,2, segno di pessimismo moderato (valori tra zero e 100 indicano pessimismo, viceversa quelli tra 100 e 200 sono improntati al buonumore). Il dato segue un già preoccupante 94,8 regi-strato a settembre ed è ben al di sotto della media degli ultimi 12 anni che segna un valore di 99. Che cosa vuol dire? Vuol dire che i risparmiatori italiani temono che il 2015 vedrà la loro situazione familiare impoverirsi. E che cosa comporta? Da un lato se la fiducia nel mattone è ai minimi di sempre (siamo a 96,5, per un indice che dal 2002 è sceso in area di pessimismo solo tre volte e tutte dopo il 2012, in un declino che dura da anni, complice la situazione del settore, vedi grafico), da un altro lato la voglia di combattere nell’arena dei mercati resiste. Lo fa tra luci e ombre. Luci, perché l’indice generale relativo alla voglia di investire è salito a quota 110,2 da 106,3 di settembre, in linea con la media delle rilevazioni passate. Gli italiani desiderano, cioè, reagire armi in pugno ai timori di un declino economico e lo vogliono fare mettendo a frutto il patrimonio. Ombre, perché non mancano le contraddizioni. Il dato sulla voglia di investire in azioni e quello sulla voglia di acquistare obbligazioni, infatti, pur in area di ottimismo sono su valori più ridotti: 104,5 per le azioni e 104,3 per le obbligazioni.
I risparmiatori italiani temono d’impoverirsi
C’è paura per il futuro: l’ultima indagine dell’indice Altroconsumo Finanza sulla fiducia dei risparmiatori ha registrato un dato pari a 94,2, segno di pessimismo moderato (valori tra zero e 100 indicano pessimismo, viceversa quelli tra 100 e 200 sono improntati al buonumore). Il dato segue un già preoccupante 94,8 regi-strato a settembre ed è ben […]
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