Inizia il 21 gennaio la programmazione speciale RAI per l’evento del 7 febbraio all’ Hangar Bicocca. Lì, con 500 esperti organizzati in 40 tavoli di lavoro, si porranno le basi per la definizione della Carta di Milano, che sarà la vera eredità culturale della manifestazione sui grandi temi che Expo solleva.
L’Expo di Milano si avvicina, la costruzione dei padiglioni procede a spron battuto, ma altrettanto fa il lavoro sui contenuti. Il 7 febbraio segna una tappa fondamentale del percorso di avvicinamento all’esposizione. All’Hangar Bicocca di Milano va in scena l’Expo delle Idee, una giornata di lavoro animata da oltre 500 esperti organizzati in 40 tavoli tematici che si confronteranno sulle questioni centrali dell’esposizione, ovvero le sfide future dell’alimentazione globale e della sua sostenibilità. La giornata servirà soprattutto a raccogliere proposte e idee per la scrittura della Carta di Milano, l’eredita’ più importante dell’esposizione milanese.
A partire dal oggi (quando il conto alla rovescia per Expo segna -100 giorni) e fino al 6 febbraio, la Rai dedica due settimane speciali all’informazione su Expo delle Idee e Carta di Milano.
Nel corso di una conferenza stampa in Viale Mazzini a Roma, viene annunciato e illustrato l’evento del 7 febbraio. Su tutte le reti Rai vanno in onda più volte due filmati – preparati da Rai Expo – che sintetizzano rispettivamente contenuti e obiettivi dell’Expo delle Idee e della Carta di Milano. Contenuti che vengono poi approfonditi dalle principali trasmissioni e TG, in particolare fra il 31 gennaio e il 6 febbraio.
Che cos’è l’Expo delle Idee.
II 7 febbraio a Milano, all’Hangar Bicocca, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Ministro delegato all’Expo Maurizio Martina insieme al governo tutto, promuoveranno Expo delle Idee. L’evento vedrà 40 tavoli di lavoro dedicati a quattro percorsi di contenuto che esplorano i temi dell’Esposizione: sviluppo sostenibile tra economia, ambiente e società; culture, identità e stili alimentari; agronomia, nutrizione, economia del cibo; Milano/Italy tra smart e slow city.
Oltre cinquecento saranno gli interlocutori che si confronteranno durante le varie sessioni di lavoro. Con loro 42 fra ricercatori e borsisti coordinati dal Professor Salvatore Veca, curatore di Laboratorio Expo (un progetto di Expo2015 e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli). Ci saranno le istituzioni ma anche molte importanti imprese dell’agroalimentare italiano, le associazioni ambientaliste e del terzo settore.
Ci saranno gruppi di lavoro sulla biodiversità, sullo spreco del cibo, sulla contraffazione alimentare, sulla tutela delle provenienze geografiche degli alimenti, sul diritto al cibo. Al termine della giornata, ogni gruppo di lavoro produrrà una lista di case history e luoghi rappresentativi e una raccolta di raccomandazioni per cittadini, imprese, associazioni, istituzioni, suddivise per i diversi ambiti tematici. Questi diventeranno la base della Carta di Milano.
Che cos’è la Carta di Milano
Come garantire cibo sano, sicuro e sufficiente è la domanda alla quale i Governi e le Istituzioni di tutto il mondo sono chiamati a dare risposte, considerata una popolazione in crescita che nel 2050 arriverà a 9 miliardi di persone. A Milano, in occasione di Expo 2015, ci sarà un confronto vero su alcuni nodi cruciali della sfida alimentare globale che ci accompagnerà per i prossimi anni. Un dibattito che culminerà nella Carta di Milano, una sorta di Protocollo di Kyoto dedicato al cibo che vuole essere:
il documento che esprime la proposta dell’Italia sui temi dell’Esposizione Universale;
lo strumento per guidare il dibattito che si svolgerà nei prossimi mesi, e per tutte le iniziative che diventeranno eventi nel semestre dell’Expo (a partire dal Padiglione Italia);
la dichiarazione conclusiva dell’Esposizione Universale, da consegnare al Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-Moon quale atto di indirizzo internazionale e quale contributo alle riflessioni che saranno svolte in sede di discussione sui Millennium Goals a novembre 2015.
Per la prima volta, quindi, un’Esposizione universale propone una carta di responsabilità e impegni concreti e misurabili rivolta a cittadini, governi, istituzioni, associazioni e imprese. Il documento sarà sottoposto infatti anche alla firma dei visitatori dei padiglioni per responsabilizzare ciascuno su questioni come lo spreco alimentare, il diritto al cibo, la sicurezza dei prodotti, l’agricoltura sostenibile. Tutto questo in vista dell’aggiornamento degli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite, che proprio quest’anno saranno sostituiti dai nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, nel quale l’Italia ed Expo saranno protagonisti. Sarà questa la grande eredità dell’Expo di Milano, una sorta di protocollo di Kyoto dedicato al cibo.
L’evento del 7 febbraio servirà a delineare il primo scheletro di contenuti della Carta, che verrà poi definita attraverso una consultazione aperta a istituzioni e società civile, e infine firmata durante l’Expo.
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