Nei giorni convulsi della Budapest del 1944, un giovane italiano si fece impostore, rischiando la propria vita pur di salvare migliaia di ebrei dalla deportazione e dalla morte: è la storia di Giorgio Perlasca – padovano, commerciante di carni – che Luca Zingaretti ha interpretato in una fortunata miniserie di Rai1. La versione cinematografica della fiction diretta da Alberto Negrin con le musiche di Ennio Morricone verrà proiettata in occasione della Giornata della Memoria all’Istituto Italiano di Cultura di Pechino: l’appuntamento è martedì 27 gennaio alle 19.30 presso il Teatro dell’Iic. Il pubblico scoprirà così chi era Perlasca: lo “Schindler” italiano che per 40 anni visse in anonimato, ignorato dalle istituzioni, attraversando anche periodi di grave disagio economico. Era stato un fascista nazionalista convinto Perlasca, tanto da combattere per Franco nella guerra di Spagna.
La storia di Giorgio Perlasca
L’otto settembre lo colse in Ungheria, dove si trovava per lavoro, e da dove non sapeva come fuggire verso casa, braccato dalla polizia e dalle SS. Lo spettacolo terribile degli ebrei perseguitati a Budapest lo convinse però a rinunciare alla fuga e a sfruttare in modo del tutto imprevisto un attestato di benemerenza rilasciatogli anni addietro da Franco. Presentatosi all’ambasciata di Spagna, in una situazione di caos, riuscì a convincere i funzionari ad accoglierlo e avallare un suo status di diplomatico. Con il loro aiuto e con la copertura del vero ambasciatore ritiratosi in Svizzera, ma soprattutto con coraggio, con umanità e con intraprendenza straordinari, rischiando continuamente la vita, Perlasca, spacciandosi per console spagnolo, riuscì a proteggere migliaia di ebrei nelle case dell’ambasciata, salvandoli dalle fucilazioni immediate e dai treni della morte . Poi, finalmente, la pace. Perlasca ritorna a casa, a Padova, e la sua vicenda affonda in uno smemorato silenzio per quasi mezzo secolo, finché nel 1987 viene ritrovato da un gruppo di sopravvissuti e il mondo conosce le sue gesta e il suo coraggio. Il primo paese a rendergli omaggio è l’Ungheria, che nel 1988 gli conferisce l’Ordine della Stella d’Oro. L’anno dopo, Israele gli concede la cittadinanza onoraria e lo nomina “Giusto tra le Nazioni” . Il riconoscimento dello Stato Italiano arrivò nel 1992.
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