Il 63% degli ebrei italiani ritiene l’antisemitismo un “pericolo reale” e il 20% dichiara di aver preso in considerazione la possibilità di lasciare l’Italia per andare in Israele. Si tratta di percentuali comunque inferiori rispetto a quelle registrate in Belgio, dove la minaccia antisemita mette in allarme il 79% degli ebrei per arrivare all’86% registrato in Francia. È quanto emerge da una ricerca condotta da due ricercatori di fama internazionale, il demografo Sergio Della Pergola e L.D. Staetsky (“Da vecchie e nuove direzioni. Percezioni ed esperienze di antisemitismo tra gli ebrei italiani”) anticipata dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane che nelle prossime settimane presenterà la versione in lingua italiana. Dall’indagine risulta che gli ebrei italiani sono preoccupati soprattutto dei problemi sociali ed economici del Paese come disoccupazione, corruzione, crisi economica, razzismo, criminalità e immigrazione. L’antisemitismo viene solo in settima posizione. Emerge inoltre che il 20% degli ebrei italiani dichiara di aver preso in considerazione la possibilità di lasciare l’Italia per salire in Israele. Una percentuale fra le più basse fra quelle registrate nelle diverse realtà europee e che si colloca molto al di sotto della media europea, attestata sul 29 per cento. Gli ebrei francesi che dichiaravano di aver preso in considerazione l’aliyah era del 46% e gli esperti confermano che probabilmente sarà ancora più alta oggi, sotto l’effetto dei fatti di Parigi.
In Ungheria questa percentuale arriva addirittura al 48%. Molte forte, di converso, la percentuale del 70% di ebrei italiani che esclude di aver preso in considerazione l’aliyah, un numero che nella media europea cala al 61%. Da notare infine che in Italia il 9% degli interrogati su questo punto, estremamente delicato, ha preferito non pronunciarsi. Si tratta di una percentuale lievemente superiore in questo caso alla media europea. Appaiono inoltre differenze importanti riguardo la percezione dell’antisemitismo a seconda dell’area geografica di appartenenza. La percezione di un pericolo di antisemitismo e di una crescita del fenomeno antisemita risulta più acuta nella capitale. Piuttosto elevata anche la preoccupazione di essere coinvolti in eventi ebraici che potrebbero comportare il rischio potenziale di subire un attacco antisemita. Molto interessanti anche i fattori di differenza che distinguono gli ebrei italiani di fronte alla prospettiva di abbandonare l’Italia per affrontare la salita in Israele. In questo contesto solo il 19% degli ebrei romani dichiara di aver preso in considerazione l’opportunità dell’aliyah negli ultimi cinque anni, contro un ben maggiore 26% espresso dagli ebrei milanesi e un 22% espresso dagli ebrei che vivono nelle comunità minori. (agensir)
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