Su “Collemaggio vogliamo risposte concrete. Sono passati ormai 4 mesi dall’incontro organizzato a CaseMatte, con le istituzioni, sul futuro di Collemaggio.
In quell’incontro, partecipatissimo sia dai rappresentanti istituzionali che dai cittadini, sono stati presi diversi impegni circa il futuro dell’area dell’ex-ospedale psichiatrico. Al momento, di quelle promesse non ne e’ stata rispettata nessuna”. La denuncia viene dal comitato “3e32” che proprio in un’area dell’ex ospedale insedio’, poco dopo il sisima del 6 aprile 2009, una sorta di proprio ‘quartier generale’, attualmente operativo. “L’assessore regionale alla Sanita’ Paolucci – ricorda il Comitato in una nota – aveva annunciato che sarebbe stato stabilito, una volta per tutte e attraverso atti concreti, il fatto che Collemaggio resti un’area pubblica. Inoltre, aveva garantito che entro breve termine avrebbe verificato se l’area fosse stata cartolarizzata, elaborando una stima del suo valore economico complessivo. Nulla si e’ saputo in merito fino ad oggi.
Il vice presidente della Regione Lolli aveva comunicato la possibilita’ di destinare 10 milioni di euro, provenienti dai fondi Fsc, al ripristino e alla rivalutazione di Collemaggio (o, almeno, di una parte dell’area). A quelle parole non e’ seguito alcun atto, ne’ alcun aggiornamento e’ arrivato sulla reale disponibilita’ di quei fondi. Infine, anche il percorso partecipativo con la citta’ per la definizione del futuro dell’area, che il Comune si era impegnato a rilanciare, pare essersi arenato dopo appena un primo incontro. Nel frattempo – prosegue la nota – la Asl sta continuando a trasferire ulteriori servizi fuori da Collemaggio. L’ultima notizia e’, infatti, quella relativa al Distretto Sanitario di base e al Centro di salute mentale (e, sembra, anche al Consultorio familiare), i quali verranno collocati all’interno dell’edificio ex-Onpi, spazio preso in affitto dal Comune”. La cosa paradossale – accusa il Comitato – e’ che la Asl ha speso e continua a spendere fondi pubblici per pagare affitti per i diversi servizi, mentre l’area di Collemaggio viene lasciata al degrado e all’abbandono e si continua a non avere la minima cognizione del destino forse gia’ riservato all’intera area”. Quindi l’affondo del Cmitato “3e32”: “In questo quadro disastroso, il principale responsabile di tale scellerata gestione, il manager Silveri, continua tranquillamente a rimanere al suo posto, rifiutandosi di partecipare a qualsiasi confronto pubblico, come se nulla fosse. Ha, anzi, ben pensato di chiedere – nel procedimento penale in corso per occupazione abusiva – un risarcimento per ‘danno di immagine’ (di circa 100.000 euro) a noi attivisti del 3e32 (e non solo) che, attraverso CaseMatte, abbiamo dato vita ad un presidio per la rivitalizzazione del luogo e contro la svendita del Parco di Collemaggio. In tal senso, sempre l’assessore alla sanita’ Paolucci aveva fornito rassicurazioni riguardo il ritiro della costituzione di parte civile da parte della Asl, un’azienda che dovrebbe rispondere proprio alla Regione; ma neanche questo ci risulta sia stato fatto. Il prossimo 6 febbraio – ricorda il Comitato – si terra’ un’udienza decisiva per capire che ne sara’ di questa vergognosa denuncia, ma francamente crediamo sia inaccettabile che il futuro di uno spazio politico-culturale importante come CaseMatte – riconosciuto come tale da tutta la citta’ – venga deciso nelle aule di un tribunale. Dalle Istituzioni – si legge infine nella nota – pretendiamo risposte immediate rispetto agli impegni presi a tutela del futuro di tutta l’area pubblica di Collemaggio”.
Collemaggio (L’Aquila): “3e32” chiede risposte concrete sul futuro dell’area
Su “Collemaggio vogliamo risposte concrete. Sono passati ormai 4 mesi dall’incontro organizzato a CaseMatte, con le istituzioni, sul futuro di Collemaggio. In quell’incontro, partecipatissimo sia dai rappresentanti istituzionali che dai cittadini, sono stati presi diversi impegni circa il futuro dell’area dell’ex-ospedale psichiatrico. Al momento, di quelle promesse non ne e’ stata rispettata nessuna”. La denuncia […]
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