Diviene sempre più urgente che la scienza venga recepita e integrata nella cultura che, per il momento, nella nostra scuola a tutti i livelli è prevalentemente di tipo letterario-filosofico-giuridico. Oggi le materie scientifiche, ritenute complementari, vengono presentate nei loro contenuti, mentre è importante che vengano insegnati i principi della metodologia scientifica per dotare le prossime generazioni di maggior spirito critico. Ciò permetterà un miglior atteggiamento nei confronti del mercato della medicina, che spesso sostiene i suoi prodotti come fossero beni di consumo anziché strumenti di salute, evitando inutili sprechi per gli ammalati e il Servizio Sanitario Nazionale.
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è una delle attività estremamente complesse e come tale richiede un continuo miglioramento che può essere ottenuto solo attraverso una adeguata ricerca biomedica. Oggi la ricerca è praticamente abbandonata, essendo erroneamente considerata una spesa anziché un investimento che, fra l’altro, ha un’importante funzione formativa per gli operatori sanitari ed è una base essenziale per una “spending review” razionale. Senza un adeguato livello di ricerca il SSN rischia di spendere risorse per interventi che sono inefficaci e di non recepire invece ciò che di valido fornisce la letteratura scientifica internazionale. La stessa sostenibilità del SSN, un bene prezioso per tutti, non potrà essere mantenuta senza una ricerca che privilegi la prevenzione e l’evidenza come base per i “livelli essenziali di assistenza”. Una tassa di scopo sul tabacco e sugli alcolici potrebbe essere devoluta a supporto della ricerca biomedica con il vantaggio di poter permettere un futuro ai giovani italiani che vogliono dedicarsi alla ricerca.
Silvio Garattini
Presidente Istituto Mario Negri
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