Poste: in Abruzzo chiuderanno 19 uffici

“La chiamano razionalizzazione, ma e’ un altro importante taglio ai servizi sociali, quella che Poste Italiane, relativamente all’anno 2014, sta mettendo in atto in questi giorni su tutto il territorio nazionale: 400 uffici da chiudere, 600 da razionalizzare. Anche l’Abruzzo paghera’ un taglio importante, saranno infatti 19 gli uffici da chiudere individuati dall’azienda e ben […]

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“La chiamano razionalizzazione, ma e’ un altro importante taglio ai servizi sociali, quella che Poste Italiane, relativamente all’anno 2014, sta mettendo in atto in questi giorni su tutto il territorio nazionale: 400 uffici da chiudere, 600 da razionalizzare. Anche l’Abruzzo paghera’ un taglio importante, saranno infatti 19 gli uffici da chiudere individuati dall’azienda e ben 35 quelli da razionalizzare e il cui futuro e’ ormai chiaro: chiusura al prossimo giro di boa”. E’ quanto affema in una nota Ezio Fosca, segretario interregionale Slp-Cisl AbruzzoMolise. “Poco importa a Poste – rileva il sindacalista – se nei mesi scorsi si e’ gia’ provveduto ad un drastico ridimensionamento degli uffici. Anche in questo caso si andranno a colpire le fasce piu’ deboli della realta’ abruzzese, in particolare gli anziani che non avendo piu’ un punto di riferimento nell’ufficio postale nel proprio centro, anche per pagare un bollettino o per acquistare un buono, si vedranno costretti a spostarsi presso altri comuni. Ancora piu’ difficile andare a ritirare la pensione perche’ per poterlo fare saranno costretti a spostarsi, non certo a piedi, presso un altro Ufficio postale, mettendo chiaramente a rischio la propria pensione e la propria incolumita’, considerato il fatto che sempre piu’ gli anziani sono oggetto di furti e rapine, subito dopo aver ritirato la pensione. Il piano di chiusure/razionalizzazione – prosegue Fosca – e’ stato presentato nei giorni scorsi ai sindacati e non ha riscosso alcun consenso da parte dei rappresentanti dei lavoratori. Come Slp-Cisl abbiamo fatto presente che con questa iniziativa Poste dice addio ad una importante fetta di territorio dove pure e’ presente un buon numero di clienti tra i piu’ fidelizzati. Sull’argomento la Cisl ha interessato anche il presidente regionale dell’Anci, Lapenna, che sta attivando ogni iniziativa tesa a sensibilizzare sull’argomento i politici provinciali, regionali e nazionali chiamati a dare un supporto importante alla vertenza. In questi giorni l’Azienda inviera’ una comunicazione ai sindaci dei comuni interessati con la quale comunichera’ i dettagli delle chiusure/razionalizzazioni”.
Questi – stando alle notizie fornite dalla Slp-Cisl, gli Uffici interessati alla chiusura (19): nella provincia di Chieti San Giacomo di Scerni, Guastameroli, Altino, Chieti 5; provincia dell’Aquila: Aragno, Assergi, Cese, Torrone di Sulmona, Civita di Oricola; provincia di Pescara: Piccianello, Roccafinadamo; provincia di Teramo: Cologna, Faraone, Montepagano, Mutignano, Poggio Morello, Rocche di Civitella, Treciminiere. Uffici interessati alla razionalizzazione (35), provincia di Chieti: Ari, Carunchio, Celenza sul Trigno, Civitella Messer Raimondo, Lentella, Liscia, Montenerodono, Pennapedimonte, San Martino sulla Marrucina, Torrebruna, Palmoli, Pretoro, Schiavi d’Abruzzo, Carpineto Sinello, Roccaspinalveti, Bomba, Perano, Colledimezzo, Pietraferrazzana. Provincia dell’Aquila: Bugnara, Campotosto, Castel di Ieri, Pero’ dei Santi, Ortona dei Marsi, Prata d’Ansidonia, Villavallelonga, Civitella Alfedena, Sant’Eusanio Forconese. Provincia di Pescara: Carpineto della Nora, Ripacorbaria, Caprara d’Abruzzo, Musellaro, Corvara. Provincia di Teramo: Pagliaroli, Silvi.

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