“La famiglia è più importante del lavoro. Per questo sabato mattina non sarò al colloquio per la selezione di personale”. Questa la risposta tipo che l’ufficio delle risorse umane di CityPoste Payment ha raccolto mentre pianificava 104 nuove assunzioni in vista dell’apertura di 50 punti vendita in sei regioni del Nord Italia, con un investimento di cinque milioni di euro. Per ragioni organizzative, i colloqui si sono svolti nel weekend e su 563 candidati se ne sono presentati solo 25. In particolare,in Emilia-Romagna hanno risposto all’annuncio 96 persone, di cui 16 hanno confermato l’incontro conoscitivo e appena 8 (8,3%) si sono presentate al colloquio.
Non è andata meglio a Verona, Milano e Genova. In Veneto sono arrivati 95 profili e appena cinque persone (5,2%) hanno svolto il colloquio. Ancora peggio in Lombardia, dove l’azienda ha ricevuto 317 profili ma solo sei candidati (1,9%) si sono presentati. Va un po’ meglio in Liguria dove si è partiti da 55 curriculum per poi vedere arrivare solamente sei persone (10,9%).
L’esito, spiega Bachisio Ledda, imprenditore di riferimento del gruppo, “è stato talmentecatastrofico da lasciare me e il mio staff letteralmente a bocca aperta: eravamo preoccupati che le dimensioni della sala per i colloqui fossero troppo piccole, invece alla fine eravamo più noi della direzione che candidati presenti”.
Ma quali sono le motivazioni fornite dai candidati per giustificare la loro assenza il giorno del colloquio? Quasi la metà (48%) afferma di non poter essere presente per ragioni riconducibili allafamiglia.
Non manca poi chi invia il curriculum, conferma e alla fine risulta assente senza comunicarlo(19,5%). C’è chi invece, come nel 14,5% dei casi, a pochi giorni dalla selezione rinuncia perché ha accettato un’altra proposta. Ma le risposte che più di altre hanno sbalordito i manager sono rappresentate dalle richieste di chi vorrebbe fissare l’appuntamento in giorni lavorativi prendendo un giorno di malattia, chi chiede di fare la selezione al ritorno dal viaggio di nozze e chi, addirittura, preferirebbe sostenere il colloquio al telefono o via Skype.
“Il problema maggiore- conclude Ledda- è che questi 104 funzionari di vendita che stiamo cercando sono strategici, poiché se non li troviamo si bloccano le ulteriori 104 impiegate di back office e minimo altre 156 persone come portalettere. Prima eravamo a rilento per il Jobs act, oggi per le difficoltà di trovare queste figure“.
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