Raffaele Squitieri, presidente della Corte dei conti, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha lanciato questo allarme: “Crisi economica e corruzione procedono di pari passo, in un circolo vizioso, nel quale l’una è causa ed effetto dell’altra. E l’illegalità ha effetti devastanti sull’attività di impresa e quindi sulla crescita”.
E’ un vero e proprio ammonimento quello che si alza dalla Corte dei conti. “Il pericolo più serio per la collettività è una rassegnata assuefazione al malaffare, visto come un male senza rimedi- ha spiegato Squitieri- Non possiamo permettere che questo accada. Le crescenti difficolta’ gestionali connesse al perdurare della crisi ed il ripetersi di fenomeni di mala gestio e di corruzione, che pensavamo aver lasciato alle spalle, rischiano di incrinare oggi non solo il rapporto tra cittadini e classe dirigente del Paese, ma la stessa speranza di poter trarre dall’azione pubblica nuovo impulso per il ritorno su livelli di crescita soddisfacenti”.
“Il perdurare a lungo di condizioni di bassa crescita, se non di stagnazione, oltre a moltiplicare le difficolta’ di gestione di bilancio pubblico e, quindi, di implementazione degli interventi necessari per affrontare la crisi, predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestio e corruzione” ha concluso Squiteri.
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