Nel 2013 risultano occupatequasi sei persone su dieci in età 20-64 anni, con un forte squilibrio di genere a sfavore delle donne e un marcato divario territoriale tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno. E’ quanto emerge dal rapporto Istat ‘Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo’.
Il divario di genere è più contenuto in Valle d’Aosta, maggiore in Puglia. Nella graduatoria europea, solamente Grecia, Croazia e Spagna presentano tassi di occupazione inferiori al nostro Paese, sottolinea il rapporto.
Il tasso di occupazione dei 55-64enni è pari al 42,7% (+2,3 punti percentuali rispetto al 2012),inferiore alla media Ue28 (50,1%). La Svezia registra il valore europeo più elevato (73,6%), la Slovenia quello più basso (33,5%).
Scende al 13,2% l’incidenza del lavoro a termine. Tale valore è sostanzialmente in linea con la media europea mentre Germania, Francia e Spagna mostrano valori più elevati. Cresce invece la quota di occupati a tempo parziale (17,9%) soprattutto a causa dell’incremento del part time involontario.In Europa, questa modalità di occupazione è diffusa soprattutto nei paesi nordici (50,7% l’incidenza nei Paesi Bassi), mentre lo è poco nei paesi dell’Est di più recente adesione all’Unione.
L’Italia ha un alto tasso di mancata partecipazione al mercato del lavoro, al 21,7% nel 2013 (26,1% per le donne). Si tratta di un indicatore particolarmente importante per quei paesi, come l’Italia, dove c’è una quota elevata di persone che non cercano lavorano attivamente e quindi non rientrano nel conteggio della disoccupazione. Nella media Ue28 il tasso si attesta al 14,1%; solo Spagna, Grecia e Croazia presentano valori più elevati di quello italiano.(Dire)
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