Nel quadro delle attività culturali connesse con la ricorrenza del centenario della prima guerra mondiale e in concomitanza della prossima 88^ Adunata Nazionale degli Alpini a L’Aquila, la Sezione A.N.A. Abruzzi presieduta da Giovanni Natale, intende tra l’altro far conoscere e promuovere in questa occasione non solo gli alpini decorati al valore militare, ma anche singolari figure di alpini meno noti, che per fatti d’arme meritano anche loro la giusta attenzione. L’incarico di riproporre singolari fatti d’arme è stato affidato all’alpino Sergio Paolo Sciullo della Rocca decorato medaglia d’oro mauriziana della Repubblica Italiana, esperto di storia militare, delegato per il coordinamento degli alpini abruzzesi all’estero, che in occasione di un recente briefing tenutosi a L’Aquila, ha ricordato tra l’altro che l’Italia è entrata in guerra il 24 maggio 2015 e nel prossimo mese di maggio oltre all’adunata nazionale degli alpini ci saranno anche varie iniziative culturali per la commemorazione del centenario della prima guerra mondiale. Appuntamento questo che in buona parte ha visto impegnato gli alpini nei duri e aspri combattimenti in montagna, Sciullo della Rocca ha precisato che alla prima guerra mondiale gli alpini parteciparono con 88 battaglioni e 66 gruppi di artiglieria da montagna per un totale di 240.000 uomini mobilitati, tra questi vi furono anche molti abruzzesi. E’ in quarantotto mesi di continui combattimenti scrissero pagine memorabili di eroismo nella nostra storia patria. In questo contesto ha presentato la figura del caporale degli alpini Carlo De Berardinis di Bellante un paese nella Provincia di Teramo che per l’Abruzzo, risulta essere una singolare testimonianza storica. Lo stesso era già alpino nel 1908 nel Battaglione Alpini Pieve di Teco inquadrato nel 1° Reggimento Alpini, prima ancora dell’ inizio della Prima Guerra Mondiale. Successivamente viene inviato in Cirenaica nel 1912, dove conosce il Generale Antonio Cantore, morto successivamente nelle Dolomiti ampezzane. Il fatto è significativo in quanto il Generale Cantore venne poi considerato dagli Alpini nella Gerusalemme Celeste un pò il San Pietro della situazione, cioè quando muore un Alpino questo va tra gli alpini, accolto nel Paradiso di Cantore. Altra coincidenza significativa la partecipazione del soggetto con il Battaglione alpini “Feltre” ai combattimenti sul Monte Cauriol, dove morirono ben oltre 10.000 militari italiani sia in azioni di guerra e sia a causa del freddo e del gelo. Questi caduti vennero definiti “le morti bianche”, è tra queste morti bianche, rientra anche il caporale Carlo De Berardinis di Bellante deceduto il 15 settembre 1917 a Canal San Bovo. Lo stesso meritò “La Medaglia per l’Unità Nazionale” – “La Medaglia commemorativa della guerra Italo – Turca” e la “Medaglia a ricordo della guerra 1915 – 1918” la sua figura per singolarità, è stata segnalata al Sindaco di Bellante Mario Di Pietro per un giusto ricordo in ambito locale. Giova inoltre ricordare che il Monte Cauriol per gli aspri combattimenti divenne il simbolo del sacrificio degli Alpini e oggetto di numerosi libri di storia e di canti militari. Il Cauriol è una vetta della catena montuosa del Lagorai ed è sita tra il Monte Grappa e il Monte Ortigara, campi di battaglia questi, oggi assunti a simbolo perenne della prima guerra mondiale, la sua conquista facilito lo sfondamento italiano sul Piave e l’arretramento dell’esercito Austro-Ungarico.
Gli alpini ricordano il caporale Carlo De Bernardinis classe 1888 di Bellante
Nel quadro delle attività culturali connesse con la ricorrenza del centenario della prima guerra mondiale e in concomitanza della prossima 88^ Adunata Nazionale degli Alpini a L’Aquila, la Sezione A.N.A. Abruzzi presieduta da Giovanni Natale, intende tra l’altro far conoscere e promuovere in questa occasione non solo gli alpini decorati al valore militare, ma anche […]
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