Dal 18 febbraio, con il DL n. 91/2014, e’ entrata in vigore la nuova classificazione dei rifiuti che introduce norme piu’ severe per la classificazione delle sostanze da scarto legate alle demolizioni. Questa ennesima iniziativa, che ha modificato l’allegato D alla parte quarta del Codice ambiente, produrra’ un cambiamento per cui molti rifiuti che prima venivano considerati non pericolosi, adesso passano nella categoria a rischio piu’ elevato, con conseguenze pesanti dal punto di vista delle operazioni di smaltimento e dei relativi costi, ed andando ad arricchire un quadro normativo quanto mai confuso e svilente. E’ quanto afferma in una nota il segretario generale di Apindustria L’Aquila, Massimiliano Mari Fiamma. “Tutto cio’ – osserva – comportera’ gravi difficolta’ alle imprese con particolare riguardo a quelle legate alla ricostruzione dato che i residui delle demolizioni, fino a pochi giorni fa lavorati in un modo differente, andranno trattati come sostanze pericolose e smaltiti di conseguenza con un notevole aggravio di spese a carico delle aziende che rischiano cosi’ di non poter sopportare i costi gia’ contabilizzati nelle schede progettuali. Nonostante le azioni volte a scongiurare tale evenienza in via preventiva siano state ignorate, la nostra Associazione continua, anche attraverso la Confederazione nazionale Confapi Aniem, a chiedere correzioni volte a scongiurare la paralisi nell’area cratere anche, e soprattutto, in vista delle nuove norme europee, destinate ancora una volta, a cambiare tutto. In caso di trattamento scorretto – fa sapere Mari Fiamma – le sanzioni vengono appesantite in modo durissimo e i casi piu’ frequenti riguarderanno molto da vicino l’edilizia e, di conseguenza, la ricostruzione aquilana. Come detto la normativa e’ destinata ad avere vita breve dato che dal primo giugno 2015 entreranno in vigore le nuove disposizioni europee in materia di classificazione dei rifiuti che prevarranno sulle normative nazionali difformi, in questo modo saranno applicate tre diverse normative in soli sei mesi, una follia burocratica che avra’ serissime ripercussioni nei settori interessati ma, soprattutto, nella cittadinanza ancora legata alle sorti di questa fase post-sisma. L’appello di Confapiedil L’Aquila – conclude Fiamma – come al solito in prima linea nella ricostruzione con forti denunce che, purtroppo, in passato sono sempre risultate veritiere (restituzione tasse, utilizzo di Cassa Depositi e Prestiti, testo unico normative sisma), e’ che la politica locale nel suo intero si muova per una forte azione di pressione al fine di sospendere la normativa almeno fino al 31 maggio prossimo, data oltre la quale sara’ possibile confrontarsi con le normative dell’Ue al fine di ottimizzare le regole con gli attuali parametri per le demolizioni e lo smaltimento”.
Ricostruzione: allarme Apindustria su nuova norma rifiuti
Dal 18 febbraio, con il DL n. 91/2014, e’ entrata in vigore la nuova classificazione dei rifiuti che introduce norme piu’ severe per la classificazione delle sostanze da scarto legate alle demolizioni. Questa ennesima iniziativa, che ha modificato l’allegato D alla parte quarta del Codice ambiente, produrra’ un cambiamento per cui molti rifiuti che prima […]
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