Sgominata un’organizzazione dedita al traffico di migranti siriani in Spagna, che contava su appoggi sia nella enclave spagnola in nord Africa di Ceuta che nella vicina località marocchina di Castillejos. Dopo tre mesi di indagini, un’unità speciale della polizia di Ceuta è riuscita a risalire al capo dell’organizzazione, siriano anche lui, che aveva ottenuto asilo e risiedeva a Madrid, arrestato con l’accusa di traffico illegale di persone e falsificazione di documenti.
L’arrestato, del quale sono state diffuse solo le iniziali, è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria assieme con un connazionale, catturato a sua volta mentre tentava d’imbarcarsi dal Marocco verso Algesiras con un falso permesso di residenza.
Dall’inchiesta è emerso che l’organizzazione riforniva di documenti marocchini gli immigrati siriani, per raggirare i controlli di polizia alla frontiera del Tarajal, a Ceuta. Se i migranti erano intercettati via terra dalle forze di sicurezza marocchine, l’organizzazione utilizzava barconi da pesca per l’accesso via mare all’enclave spagnola, da dove i migranti venivano poi trasferiti alla penisola iberica attraverso lo Stretto di Gibilterra. Le tariffe variavano dai 1.000 ai 4.000 euro, a seconda se i migranti venivano sbarcati a Ceuta o ad Algesiras: poi l’organizzazione li riforniva di documentazione falsa per l’ingresso nel territorio dell’Unione Europea
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