“C’e’ il diritto dei palestinesi a un loro stato e il diritto dello stato di Israele a vivere in sicurezza di fronte a chi per statuto vorrebbe cancellarne esistenza. In questo quadro il governo valuta favorevolmente l’impulso parlamentare a promuovere il riconoscimento di uno stato palestinese e a fare tutti gli sforzi per riprendere il negoziato tra le parti”. Cosi’ il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in aula alla Camera. Le parole di Gentiloni sono accolte dall’applauso dell’emiciclo.
Ma la maggioranza di governo si spacca sulla mozione. I testi presentati alla Camera dal Pd da un lato e Ap e Sc dall’altro divergono in maniera sostanziale.
Il testo promosso dal presidente della Commissione Esteri Fabrizio Cicchitto, Ncd, non prevede il riconoscimento diretto ma lo subordina all’impegno del governo per il raggiungimento di un’intesa politica tra i palestinesi. La mozione impegna il governo “a promuovere il raggiungimento di un’intesa politica tra Al-Fatah e Hamas che, attraverso il riconoscimento dello stato d’Israele e l’abbandono della violenza determini le condizioni per il riconoscimento di uno stato palestinese”.
Tutt’altra impostazione nel testo del Pd, a prima firma Roberto Speranza, che segue la posizione illustrata in aula dal ministro Paolo Gentiloni e che prevede il riconoscimento dello Stato palestinese. La mozione del Pd impegna il governo “a continuare a sostenere in ogni sede l’obiettivo della Costituzione di uno Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperita’ accanto allo stato d’Israele, sulla base del reciproco riconoscimento e con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo”.
La mozione del Pd, che prevede dunque il riconoscimento diretto dello Stato di Palestina, e’ firmata anche dalla socialista Pia Locatelli e da Mario Marazziti di Per l’Italia- Centro democratico. A quanto apprende l’agenzia Dire, sul testo del Pd potrebbero convergere anche i voti della sinistra, a cominciare da Sel che ha depositato una sua mozione che prevede analogamente il riconoscimento diretto dello Stato di Palestina. Il testo di Sel, a prima firma Palazzotto, impegna il governo “a riconoscere lo Stato di Palestina cosi’ come e’ stato riconosciuto lo Stato di Israele, quale azione di politica estera che imprima una svolta positiva al necessario negoziato tra le parti per giungere alla soluzione ‘due popoli due stati’ e a garantire la coesistenza nella liberta’, nella pace e nella democrazia dei due popoli”.
Anche il testo del Movimento Cinque Stelle prevede il riconoscimento diretto dello stato di Palestina. La mozione “impegna il governo a riconoscere pienamente e formalmente lo stato di Palestina nei confini del 1967 secondo le risoluzioni delle Nazioni Unite. A proporre nelle sedi internazionali un atto analogo da parte di tutti i Paesi dell’Unione europea e della Nato, da intendersi anche come un contributo importante nella lotta al terrorismo del fondamentalismo religioso”.
Sul testo M5s si realizza la convergenza tra grillini ed ex. La mozione oltre alle firme dei membri del direttorio Sibilia e Di Battista e’ firmata anche da Massimo Artini, espulso da Grillo e Casaleggio in quanto considerato ‘dissidente’.
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