“Globalizzare la solidarietà, oggi, significa pensare all’aumento vertiginoso dei disoccupati, alle lacrime incessanti dei poveri, alla necessità di riprendere uno sviluppo che sia un vero progresso integrale della persona che ha bisogno certamente di reddito, ma non soltanto del reddito!”. È l’invito del Papa, nel discorso rivolto alla Confederazione cooperative italiane: “Pensiamo ai bisogni della salute – l’invito di Francesco – che i sistemi di welfare tradizionale non riescono più a soddisfare; alle esigenze pressanti della solidarietà, ponendo di nuovo, al centro dell’economia mondiale, la dignità della persona umana”. Esortando i presenti a pensare “alle nuove prospettive, alle nuove responsabilità, alle nuove forme di iniziativa delle imprese cooperative”, il Papa ha invitato ad usare “fantasia creativa per trovare forme, metodi, atteggiamenti e strumenti, per combattere la ‘cultura dello scarto’ coltivata dai poteri che reggono le politiche economico-finanziarie del mondo globalizzato”. L’obiettivo, per il Santo Padre, deve essere fare “un balzo in avanti” per “portare la cooperazione sulle nuove frontiere del cambiamento, fino alle periferie esistenziali dove la speranza ha bisogno di emergere e dove, purtroppo, il sistema socio-politico attuale sembra invece fatalmente destinato a soffocare la speranza incrementando rischi e minacce”, partendo dalla consapevolezza che il metodo cooperativo è “prezioso”.
Francesco alle cooperative: “Pensare ai disoccupati e alle lacrime dei poveri”
“Globalizzare la solidarietà, oggi, significa pensare all’aumento vertiginoso dei disoccupati, alle lacrime incessanti dei poveri, alla necessità di riprendere uno sviluppo che sia un vero progresso integrale della persona che ha bisogno certamente di reddito, ma non soltanto del reddito!”. È l’invito del Papa, nel discorso rivolto alla Confederazione cooperative italiane: “Pensiamo ai bisogni della […]
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