Nata in Australia nel 2007, l’Ora della Terra (Earth Hour) è diventata una manifestazione globale per chiedere di fermare i cambiamenti climatici che è arrivata a coinvolgere milioni di abitanti in oltre 7.000 città e 162 nazioni.
Le luci di monumenti, strade, piazze, edifici e locali si spegneranno per un’ora, dalle 20.30 alle 21.30, seguendo tutti i fusi orari: una vera e propria sfida attraverso cui ciascuno di noi è chiamato a promuovere un’azione capace di generare un vero e proprio cambiamento in vista di quello che succederà alla fine del 2015 a Parigi, quando si dovrà chiudere il negoziato dell’ONU con un accordo globale per combattere i cambiamenti climatici in atto.
“I dieci anni più caldi mai registrati, con l’eccezione del 1998, sono tutti nel periodo che va dal 2000 ad oggi” dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia. “Il 2014, secondo quanto hanno rilevato alcuni tra i più importanti centri di ricerca che registrano le temperature globali del Pianeta è stato l’anno più caldo sulla Terra a partire dal 1880, superando i precedenti record negati del 2005 e del 2010. Il cambiamento climatico è ormai una delle minacce più devastanti per gli ecosistemi e la biodiversità da cui dipendono il nostro benessere, il nostro sviluppo e la vita stessa sul Pianeta. Occorre che tutti, cittadini e Istituzioni, facciano qualcosa. L’Ora della Terra è un evento simbolico, ma proprio perché coinvolge tutto il mondo può servire a chiedere con forza ai Governi di trovare un accordo serio sul clima”.
Negli anni scorsi in Abruzzo sono state decine le Amministrazioni Comunali che hanno aderito all’Ora della Terra spegnando i monumenti più conosciuti della nostra regione. E tantissime sono state le iniziative di mobilitazione promosse da cittadini e organizzazioni. Il WWF chiede anche per il 28 marzo 2015 un impegno diffuso in tal senso.
“L’adesione all’Ora della Terra nella nostra regione assume un valore ancora più importante”, dichiara Luciano Di Tizio, Delegato Abruzzo del WWF Italia. “Le scelte che il Governo nazionale sta compiendo per trasformare il territorio e il mare abruzzesi in un sito di ricerca ed estrazione di gas e petrolio devono essere combattute a livello locale, ma anche attraverso politiche energetiche nuove che prevedano in uno scenario ragionevole un grande piano nazionale e regionale per il risparmio energetico e la messa in efficienza di industrie ed edifici, lo sviluppo del trasporto pubblico e di quello su rotaia, l’uscita dalle fonti energetiche fossili e un armonico sviluppo delle fonti rinnovabili. In questi giorni stiamo scrivendo a tutti i Comuni abruzzesi e chiediamo alle Istituzioni ed ai cittadini abruzzesi di aderire all’Ora della Terra ed essere così parte del cambiamento che vogliamo!”.
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