I fondi pensione chiusi hanno stipulato accordi solo con due assicurazioni: Unipolsai e Generali… e l’Antitrust non interviene? Le due compagnie si spartiscono tutto il mercato delle rendite pensionistiche e nessuno fa niente, si lascia che le cose vadano così. In un contesto come questo, senza concorrenza, quello a rimetterci è il consumatore, perché queste compagnie possono applicare i costi che vogliono o riconoscere rendimenti bassi, deprimendo quanto viene in tasca, senza preoccuparsi che ci sia un concorrente più conveniente. Ovviamente a noi non è sfuggito e ci faremo sentire (anche) su questo punto.
Le pensioni, lo diciamo oramai da tempo, saranno sempre più risicate. Nel gioco delle revisioni al ribasso adesso sono arrivati a dirci che saranno di soli 700 euro al mese.
Ecco allora che scegliere un fondo che darà una rendita pensionistica più alta, per spuntare anche solo poche decine di euro in più ogni mese, diventa veramente fondamentale. Al momento della pensione, infatti, quanto si è accumulato nel fondo viene moltiplicato per un numero, chiamato coefficiente di conversione, e il risultato è la rendita. Questi coefficienti vengono presi da due tavole: la RG48, calcolata dalla ragioneria dello stato e la IPS55, calcolata dall’Ania – associazione italiana delle assicurazioni. Quale delle due tavole è meglio? Siamo andati a guardare le rendite dei due fondi con il maggior numero di iscritti, Cometa e FonTe, che utilizzano, rispettivamente le IPS55 e le RG48. Bene, a parità di condizioni, le RG48 sono più generose.Cometa, infatti, con le IPS55 ti riconosce 66 euro ogni 1.000 accumulati nel fondo, mentre FonTE, con le RG48, 73. Su un tesoretto di 100.000 euro significa avere 58 euro in più ogni mese. Non poco.
Attenzione, però. Non è sempre detto che se un fondo utilizza le RG48 per pagare la rendita, sicuramente ci si ritroverà più soldi in tasca. Dipende da molti fattori. Per esempio, c’è chi dà di più all’inizio, ma poi la rendita cresce meno negli anni e viceversa (è il cosiddetto tasso tecnico, da vedere come un rendimento che viene anticipato subito al momento della pensione: più è alto più viene dato all’inizio). Ma soprattutto c’è da tenere conto dei costi che applica la compagnia assicurativa che eroga la rendita e del tasso di rivalutazione effettivo del capitale che questa riconosce anno dopo anno. Elementi che sono molto importanti, perché da questi dipende quanto si avrà effettivamente.
Vi sfugge che molte compagnie hanno partecipato al bando di Assofondipensione che ha permesso di ottenere condizioni migliori rispetto a una singola convenzione fatta da ogni fondo pensione.