“Dopo la deliberazione di Stato di emergenza del Consiglio dei ministri che ha sbloccato l’importante questione della nomina del commissionario straordinario nella persona del Comandante Giuseppe Silletti è necessario un risoluto quanto convinto impegno di tutto il Parlamento affinché sia resa possibile la dichiarazione di stato di calamità naturale”. Lo afferma la Coldiretti, sottolineando che “per la gravità ed il rischio di diffusione non va considerato un problema esclusivo del Salento dove si contano ben 11 milioni di piante d’ulivo, piuttosto italiano e comunitario, con l’auspicio che il carattere di estrema urgenza delle misure da attivare possa raccogliere l’impegno comune di tutte le forze politiche”.
Con la dichiarazione di stato di calamità naturale “sarebbero immediatamente innescate urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola ai sensi del D. Lgs. 102/2004 e del settore della trasformazione- precisa la Coldiretti- sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai salentini”.
Coldiretti chiede che “l’Unione europea, oltre a monitorare quanto sta accadendo in Puglia mettendo in quarantena vivai e olivicoltori, disponga efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e finalmente l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio “Xylella fastidiosa”, come ad esempio il sud America e un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra Ue, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto”.
Nel panorama nazionale, “la Puglia è la prima regione, con circa 172 mila tonnellate di olio di oliva prodotte annualmente. Il comparto genera un fatturato che si aggira mediamente attorno ai 600 milioni di euro e rappresenta uno dei principali comparti produttivi dell’agricoltura pugliese. La provincia di Lecce è uno dei principali bacini produttivi dell’olivicoltura regionale”.
In questa provincia, conclude la Coldiretti, “è localizzato più di un quarto del comparto olivicolo regionale: 65mila aziende olivicole e 97mila ettari di superficie coltivata a olivo (Istat, 2010)”. Le piante di olivo presenti nella provincia “sono quasi 11 milioni, molte delle quali millenarie, soprattutto delle cultivar Cellina di Nardò, Ogliarola Salentina, Leccino e Pizzuta”.
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