Una seduta di Consiglio Regionale infuocata, nel corso della quale sono volate accuse e insulti, dai banchi dell’opposizione verso quelli, vuoti, della maggioranza. Alla fine il mancato raggiungimento del numero legale ed il conseguente rinvio della seduta alle ore 16.00, hanno scatenato la protesta della minoranza, che ha occupato i banchi riservati all’esecutivo regionale ed ha esposto uno striscione contro la chiusura dei quattro punti nascita di Atri, Ortona, Penne e Sulmona. Era proprio questa, la spinosa questione all’ordine del giorno del Consiglio Regionale di oggi, che prevedeva la votazione di una risoluzione di minoranza, avente l’obiettivo di scongiurare la chiusura dei quattro punti nascita, finiti nel mirino delle “forbici” della pubblica amministrazione, per via del numero di parti inferiore ai 500 annui, soglia prevista dal decreto regionale, per la preservazione delle strutture. La risoluzione arrivava dopo che il sindaco di Sulmona, nella serata di ieri, aveva minacciato il ricorso alla giustizia amministrativa, qualora il punto nascita presente nell’ospedale della sua città non fosse stato salvato ed escluso dai tagli dei burocrati regionali.
L’assenza del Presidente della Regione e commissario ad acta della Sanità Luciano D’Alfonso, del suo esecutivo e della quasi totalità dei consiglieri di maggioranza (erano presenti i soli Monticelli e Gerosonimo) ha però impedito la discussione del più importante punto all’ordine del giorno, scatenando l’ira dei consiglieri di minoranza, Mauro Febbo di Forza Italia in primis. Secondo l’opposizione, l’assenza degli assessori dal consesso odierno era dovuta alla loro partecipazione al Vinitaly, la celebre kermesse sulla produzione vinicola italiana, in corso di svolgimento a Verona in questi giorni. Un impegno del tutto marginale e, secondo le forze di opposizione, inidoneo a giustificare le assenze del governo regionale in una giornata così importante per l’Abruzzo e per le migliaia di cittadini che vogliono chiarezza sul futuro dei punti nascita. Dall’altra parte, la maggioranza, per bocca del capogruppo del Partito Democratico Sandro Mariani, ha risposto precisando che i vuoti nei banchi nel governo erano ampiamente giustificati dalla critica situazione di alcune zone della Regione, martoriate in questi giorni dalle frane, e che soltanto l’assessore all’agricoltura Dino Pepe era impegnato a presenziare al Vinitaly, in ragione delle funzioni del suo assessorato. Una difesa che però non ha affatto convinto l’opposizione, che ha così deciso di mettere in scena ugualmente la clamorosa protesta, occupando i banchi del Governo.
Luca Marrelli
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