Che cos’hanno in comune Beppe Grillo, Renato Brunetta, Giuseppe Bortolussi e Carlo Rienzi? L’arte del malaugurio. Almeno secondo il Wtc, il Workshop tourism & culture, la manifestazione in programma alla Pelanda del Macro Testaccio, a Roma, il 15 e 16 aprile prossimi e incentrata sulla promozione del turismo in Italia attraverso la cultura, l’arte, la storia, le eccellenze dei territori e il made in Italy.
Per questa edizione, il Wtc ha deciso di istituire il premio Gufo d’oro e di candidare a ‘personaggio che meglio pratica il malaugurio nei confronti della ripresa economica italiana’ Grillo, Bortolussi, Rienzi e Brunetta. E se i primi tre per adesso non pare abbiano battuto ciglio in attesa di sapere se sono loro i ‘campioni’ del malaugurio, l’onorevole Brunetta ha deciso di riportare la cosa sul suo Mattinale e di commentarla così: “Il Gufo d’oro 2015- scrive- premio semi-serio organizzato dal serissimo Workshop tourism & culture per la promozione del turismo italiano e la valorizzazione della nostra storia, cultura ed eccellenze, ha due candidati principali: Brunetta e Grillo, visti come campioni di anti-renzismo. La griglia definitiva arriverà il 15 aprile, con la premiazione del Gufo italiano per eccellenza il 16 alla Pelanda del Macro di Testaccio. D’accordo. Renzi porta male all’Italia, portar male a Renzi merita un premio”.
Tant’è. Ma se l’onorevole di Forza Italia sembra quasi essere contento di un premio anti-Renzi, dal Wtc non ci stanno a far passare l’evento come politicamente schierato e con Massimo Ferretti, organizzatore del Workshop, a Brunetta non la mandano a dire: “Vogliamo precisare che non siamo renziani, ma semplicemente degli italiani che amano il proprio Paese e con questa manifestazione, che punta a porsi come crocevia privilegiato tra cultura, arte, anche moderna, e storia per il turismo, vogliono promuovere le sue immense eccellenze. Per questo- dice Ferretti- siamo contro i gufi e i disfattisti che vedono e si augurano sempre il peggio, e ci sta ‘simpaticamente’ antipatico in particolare chi sembra farlo solo per convenienza politica, un voto o un associato in più. Ma il nostro augurio è che il vincitore venga personalmente a ritirare il Gufo d’oro e a raccontarci il suo punto di vista, perché Workshop tourism & culture vuole essere prima di tutto un luogo di dibattito – anche leggero, che è ben diverso da ‘stupido’ – e scambio comunque utile di opinioni anche diverse e contrapposte”.
A decidere chi sarà il Gufo d’Italia, il popolo della rete dal sito www.wtconline.it e su Twitter con l’hashtag #gufodoro2015.
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