Per le strade dell’Aquila è tornata la suggestiva processione del Cristo Morto, guidata per il secondo dal Vescovo dell’Aquila Mons. Giuseppe Petrocchi. La novità di quest’anno è che a scortare il simulacro del Cristo Morto c’erano gli alpini dell’associazione A.N.A. sezione Abruzzi. Una partecipazione, quella delle penne nere, che serve a ringraziare il corpo alpini per il loro operato nella nostra città, ma anche a ricordare che tra poco più di un mese, il 15, 16 e 17 maggio, L’Aquila ospiterà l’88esima adunata nazionale degli Alpini. A fare da cornice alla partenza della processione, in splendida forma, la suggestiva facciata illuminata della Basilica di San Bernardino, ormai prossima alla riapertura ai fedeli, dopo i lavori di restauro post-terremoto. Davanti alla Basilica, come di consueto, sono state posizionate le tre croci, a simboleggiare il monte Golgota sul quale Gesù fu crocefisso insieme ai due ladroni. La processione ha avuto come di consueto un grande seguito da parte degli aquilani, che hanno partecipato circa in diecimila al rito, sfidando senza paura anche il freddo pungente, per tornare a pregare nella città ferita dal terremoto, di cui ricorrerà il sesto anniversario proprio nella notte tra Pasqua e Pasquetta. La processione ha preso il via alle ore 20 e dopo la partenza da San Bernardino ha toccato tutti i punti più importanti del centro cittadino, prima di tornare all’interno della Basilica da cui ha iniziato la sua simbolica marcia. Il centro dell’Aquila, seppur ancora da ricostruire, è tornato a risplendere, con uno degli eventi tradizionali più suggestivi. La grande partecipazione degli aquilani, quest’anno che le festività pasquali coincidono beffardamente con l’anniversario del sisma, simboleggia più di ogni altra cosa l’immensa voglia che ha la città di tornare finalmente, per quanto possibile, allo splendore di un tempo.
Luca Marrelli
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