Emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale dell’Aquila, Romano Gargarella sedici ordinanze di custodia cautelare in carcere, sette delle quali eseguite e nove da eseguire, essendo i destinatari ancora ricercati. I provvedimenti riguardano i componenti di un’organizzazione di spacciatori marocchini, che operavano nel territorio del Fucino. E’ questo il risultato dell’operazione denominata “Man of Light”, eseguita questa notte dal nucleo provinciale dei Carabinieri dell’Aquila, in collaborazione con il nucleo operativo di Avezzano. Un’associazione estremamente ramificata, nella quale ogni singola unità operativa aveva un proprio ruolo ben preciso. Ai vertici del sodalizio criminale soltanto persone di nazionalità marocchina, che avvantaggiandosi della lingua araba, hanno impegnato non poco le forze dell’ordine aquilane, che stavano lavorando su questa operazione da ben tre anni. I pochi italiani coinvolti nell’organizzazione erano utilizzati dai capi soltanto per compiti di bassa manovalanza. Gli spacciatori rifornivano di hascisc e cocaina gran parte dei comuni della piana del Fucino, dopo aver reperito le sostante illegali a Roma, oppure in Lombardia. L’operazione, che ha permesso anche il sequestro di 12kg di Hashish, 510 g di cocaina e 20,000 euro in contanti, ha generato la contestazione ai sedici arrestati di ben 250 capi d’imputazione complessivi. I clienti, secondo l’opinione degli inquirenti, erano esponenti della piccola e media borghesia marsicana, per quel che riguarda la cocaina, mentre l’hascisc era indirizzato maggiormente ad un’”utenza” di adolescenti.
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