“Da un punto di vista generale, può affermarsi che gli obiettivi di riduzione e di contenimento della spesa contenuti nella normativa sono stati perseguiti e raggiunti in termini percentuali ed assoluti dalle amministrazioni centrali dello Stato, salvo alcuni limitati casi che si riferiscono a determinate annualità”. Lo afferma la Corte dei Conti nella relazione sulla riduzione delle auto di servizio della pubblica amministrazione e dei relativi costi.
Emerge dalla indagine, sottolinea la Corte dei Conti, “non soltanto il rispetto del limite di spesa dell’80% previsto, con riferimento alla spesa sostenuta nell’anno 2009 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, ma anche la riduzione della spesa in termini percentuali ed assoluti rispetto ai valori della spesa sostenuta nell’anno 2009. Ciò è stato reso possibile, oltre che per la progressiva diminuzione del parco auto – in quanto le auto oggi in servizio possono essere utilizzate solo fino alla loro dismissione o rottamazione e non possono essere sostituite – anche dalla scelta delle amministrazioni centrali, su cui punta tuttora il legislatore, della formula della locazione e del noleggio senza conducente, che consente di beneficiare di una flotta sempre in perfetto stato di manutenzione, con una riduzione delle stesse spese e di quelle di gestione, comprensive dei premi assicurativi”.
A titolo esemplificativo, “deve sottolinearsi, quale particolare esempio di virtuosità, il dato della riduzione della spesa nell’anno 2011 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, pari al 54,49% rispetto a quella sostenuta nell’anno 2009″.
La relazione poi sottolinea positivamente il fatto che “non risultano assegnate le autovetture a soggetti diversi da quelli indicati dalla legge”.
L’indagine, però, osserva la Corte dei Conti, “ha messo in evidenza – anche se i dati trasmessi non sempre sono completi – come il costo del personale adibito alle autovetture di servizio in tutte le amministrazioni esaminate sia di notevoli dimensioni e che, pertanto, alla riduzione dello stesso debba prestarsi particolare attenzione, al fine di giungere ad un progressivo alleggerimento dei costi collegati alla gestione del parco auto, anche indipendentemente dalla riduzione del numero delle autovetture di servizio, sebbene ad essa conseguenziale”.
Non risultano adottati, invece, come è emerso dalle risposte ricevute, sistemi telematici per la trasparenza dell’uso delle autovetture. Infine, non sembra avere trovato attuazione, sul piano delle scelte in concreto effettuate – salvo alcune eccezioni – la previsione di ‘modalità innovative di gestione’ con riferimento all’utilizzo condiviso delle autovetture (c.d. car sharing ), che comporterebbe un evidente risparmio di spesa e all’acquisto di buoni taxi: strumenti che sono stati rilanciati dal recente dpcm 25 settembre 2014.(Dire)
Lascia un commento