Dopo il 6 aprile del 2009, in tanti luoghi e in tanti momenti gli aquilani sono andati alla ricerca di una socialita’ perduta, di una normalita’ post terremoto. Cosi’ la riapertura di una via, il restauro di un palazzo, la chiusura dell’ultima tendopoli, l’inaugurazione di un luogo provvisorio sono state tutte occasioni molto attese dalla popolazione per gridare soprattutto a se stessi: “Ecco, torna la normalita’ dopo il terremoto”. In realta’ la ricerca e il sogno di normalita’ non sono ancora pienamente realizzati ma, come un fulmine a ciel sereno, ci sono momenti in cui la speranza rivive, l’entusiasmo si accende, nel segno di una nuova rinascita. Per questo motivo la prossima riapertura della restaurata Basilica di San Bernardino sara’ un evento con la E maiuscola e sara’ davvero importante per la sua storia, per la presenza giubilare dei francescani minori in citta’: un restauro che testimonia la grandezza del lavoro svolto perche’ la Basilica e’ un luogo simbolico e rappresentativo dell’intera comunita’ aquilana, e’ il luogo dove gli aquilani si sposano, si ritrovano con le loro famiglie: un luogo, appunto, di socialita’ e di normalita’. Sei anni dopo il sisma la Basilica di S. Bernardino da Siena, cuore della citta’, torna a risplendere di una bellezza nuova ed arricchita. Il 2 maggio, infatti, riaprira’ al pubblico e il corpo di San Bernardino tornera’ nella sua casa con una solenne processione che partira’ dalla chiesa temporanea di S. Bernardino a piazza d’Armi.
“Sara’ una festa certamente per tutti – afferma emozionato il ministro provinciale Padre Carlo Serri – non soltanto per i cultori dell’arte o della bellezza degli edifici, ma molto di piu’ per tutti gli uomini di buona volonta’ che entrano in una chiesa per vivere un’avventura spirituale, per aprire il loro cuore e la loro intelligenza ad un incontro soprannaturale con Dio e con se stessi. La chiesa e’ sempre la casa di Dio e la casa degli uomini”. Il lungo restauro, appaltato dal Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per Abruzzo, Lazio e Sardegna, nella persona dell’arch. Maurizio D’Antonio, ha interessato, in un primo momento, la cupola che ha subito gravissime lesioni attraverso un gigantesco ponteggio che l’ha interamente circondata e consolidata; poi si e’ proceduti alla riparazione di tutto il resto del corpo della Basilica. In particolare la torre campanaria, anch’essa in parte crollata, e’ stata ristrutturata con una serie di consolidamenti conservativi sia da un punto di vista strutturale che da un punto di vista dell’apparato murario. E’ stato eseguito, in questo caso, un minuzioso lavoro di monitoraggio e catalogazione a terra per il recupero di tutte le pietre cadute dopo il crollo che sono state poi riutilizzate per la ricostruzione della torre e della cella campanaria. Come spiega l’ing. Vito Ciano, direttore tecnico del cantiere, “il ripristino delle pareti demolite e’ stato realizzato con pietra locale ed i rinforzi sono stati eseguiti con una serie di inghisaggi e con tiranti in acciaio inox che garantiscono una maggiore sicurezza per il futuro”. E’ stato, inoltre, rinforzato e restaurato anche il soffitto ligneo, finalmente tornato al suo celeste originale che mette in risalto le decorazioni in oro e le tele raffiguranti scene di vita di San Bernardino e altri santi francescani. Non e’ stata naturalmente trascurata l’illuminazione del meraviglioso edificio: il nuovo impianto, sia interno che esterno, realizzato attraverso il posizionamento strategico delle luci, valorizza le architetture settecentesche della Basilica che rimarra’ illuminata anche di notte. Restano attualmente da completare solo i restauri delle cappelle laterali e radiali, ma la chiesa rimane comunque agibile e utilizzabile per le celebrazioni liturgiche che ripartiranno regolarmente domenica 3 maggio, inizialmente con la celebrazione di tre messe, due nella mattinata e una vespertina. La Basilica sara’ aperta dalle 7.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30
2 maggio 2015: La Basilica di San Bernardino torna a risplendere
Dopo il 6 aprile del 2009, in tanti luoghi e in tanti momenti gli aquilani sono andati alla ricerca di una socialita’ perduta, di una normalita’ post terremoto. Cosi’ la riapertura di una via, il restauro di un palazzo, la chiusura dell’ultima tendopoli, l’inaugurazione di un luogo provvisorio sono state tutte occasioni molto attese dalla […]
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