Diventano ogni ora più drammatiche le notizie provenienti dal Nepal. Secondo il Primo Ministro Sushil Koirala, potrebbe arrivare a diecimila il bilancio delle vittime del devastante terremoto che ha colpito il Paese sabato scorso. Al momento sarebbero 4.349 i morti già accertati e 7.953 i feriti. L’organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) invece, ha stimato in otto milioni il numero complessivo delle persone colpite dal sisma e bisognose di aiuti immediate. Di queste, 1,4 milioni avrebbero necessità immediata di cibo. Lo stesso Premier Koirala, ha poi rivolto un appello alla comunità internazionale per la fornitura di tende e di beni necessari alla prima assistenza sanitaria per la cura delle vittime.
Per quanto riguarda gli italiani presenti in Nepal al momento del sisma è salito purtroppo a quattro il numero delle vittime provenienti dal nostro Paese. Si tratta dei trentini Renzo Benedetti, Marco Pojer e Oskar Piazza e della marchigiana Gigliola Mancinelli. Gli ultimi due facevano parte della spedizione di speleologi, dati per dispersi nel villaggio di Langtang, travolto da una valanga in seguito al sisma. Sarebbero invece ancora una quarantina, secondo il responsabile dell’unità di crisi della Farnesina, Claudio Taffuri, i nostri connazionali ancora irreperibili. Nella notte, sono stati rintracciati diciotto italiani, ma questi non farebbero parte del gruppo di 40 dispersi di cui parla dalla giornata di ieri il Ministero degli Esteri. Gli italiani sopravvissuti e già presi in “affidamento” dalla Farnesina dovrebbero rientrare entro 24 ore, con il primo aereo in partenza tra stanotte e domani.
Intanto in Nepal, mentre il terremoto continua a manifestarsi con ulteriori scosse di varia intensità (si va dai 3,9 ai 4,8 gradi di Magnitudo), il Governo ha identificato i distretti più colpiti, che sono: Sindhupalchowk, Kathmandu, Nuwakot, Dhading, Bhaktapur, Gorkha, Kavre, Lalitpur e Rasuwa. È stimato invece in 400mila, il numero di edifici devastati dal tremendo sisma.
Luca Marrelli
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