Sicurezza e libertà. L’Intelligence il 27 maggio all’Univaq

Dall’atmosfera grigia di sospetti e diffidenza alla stagione della fiducia conquistata sul campo. L’apertura ai cittadini premia i Servizi 2.0 e cambia anche la word cloud con cui è percepito il Comparto Intelligence, sempre più impegnato a promuovere una cultura della sicurezza partecipata. Lo strumento non convenzionale al servizio del Paese guarda al futuro puntando […]

Dall’atmosfera grigia di sospetti e diffidenza alla stagione della fiducia conquistata sul campo. L’apertura ai cittadini premia i Servizi 2.0 e cambia anche la word cloud con cui è percepito il Comparto Intelligence, sempre più impegnato a promuovere una cultura della sicurezza partecipata. Lo strumento non convenzionale al servizio del Paese guarda al futuro puntando su giovani, ricerca e innovazione. Mercoledì 27 maggio alle 11, nell’Aula Magna dell’edificio “Alan Turing” (Polo universitario di Coppito, Blocco Zero), a L’Aquila, si terrà un nuovo incontro del roadshow ‘Intelligence live’, che da ottobre 2013 vede il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica dialogare con i giovani nelle principali università italiane, mettendo in cantiere collaborazioni con i principali centri di ricerca e di eccellenza.

“Di fronte alla minaccia liquida di un terrorismo molecolare che mette in pericolo la nostra libertà, il nostro obiettivo è fare rete per garantire la sicurezza di tutti i cittadini”, spiega il sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. “L’Aquila – aggiunge – segna la ventesima tappa del roadshow ‘Intelligence live’ negli atenei italiani ma questo non è solo un appuntamento: è un segno di fiducia e di speranza. L’Intelligence italiana non poteva non ascoltare la voce dei giovani universitari di questa città che ha dimostrato al mondo di non mollare. La forza di queste intelligenze – ragiona Minniti – deve essere valorizzata anche dal Comparto Intelligence, che allarga il perimetro e guarda al futuro reclutando nuove e qualificate competenze per essere all’altezza di sfide senza confine. Vogliamo essere un moltiplicatore di possibilità per quel capitale umano che fa sempre la differenza, perché fondato sul merito e sulla valorizzazione delle risorse”.

“In quasi due anni di questo nostro viaggio nelle università italiane – rimarca il sottosegretario con delega all’Intelligence – non raccontiamo i ‘segreti del castello’ ma una visione aperta al nuovo e al futuro da costruire insieme. L’apertura alla società è il ‘game changer’ della nuova stagione dell’Intelligence: si è scoperta la ‘fruibilità sociale’ di questa realtà percepita sempre più dai cittadini come struttura di servizio al Paese, strumento necessario per il decisore politico. E abbiamo fatto una piccola rivoluzione copernicana: l’assunzione di 30 giovani delle università italiane che hanno fatto domanda ed entreranno a fare parte delle Agenzie. Per la prima volta – rimarca l’Autorità delegata – abbiamo un contingente di ragazzi e ragazze che lavoreranno nell’Intelligence senza passare per i tradizionali canali di reclutamento, che sono le forze di polizia e le forze armate”.

“Nei roadshow ci mettiamo la faccia – scandisce Minniti – perché vogliamo incrociare gli sguardi dei nostri giovani, intercettare una domanda diffusa di libertà e democrazia, confrontandoci con i migliori centri culturali e laboratori di cultura e ricerca. Siamo sicuri che il pensiero e la capacità di fare squadra dei nostri giovani costituiscono un valore che non solo non possiamo perdere ma va valorizzato e impiegato anche nel campo della sicurezza. Noi non giochiamo a tirar giù: costruiamo. L’Intelligence non è la nave della Filibusta o il bar di Guerre stellari: è un network di sicurezza partecipata che ha interesse a far conoscere meglio il fondamentale lavoro che svolge per la protezione dell’Italia, dei suoi cittadini e degli assets strategici del sistema Paese. Nessuno vedrà mai gli 007 farsi i selfie ma ogni cittadino deve sapere che ci sono uomini e donne che in silenzio, e con grande capacità, lavorano per la sicurezza di tutti. La regola di ingaggio è: il Sistema della Sicurezza deve fare sistema. In questi anni – sottolinea ancora Minniti – abbiamo incontrato tanti volti e storie. E’ bello vedere come moltissimi giovani siano affascinati dal mondo della Intelligence Community e si sentano a bordo di un valore che è più forte di tutto: il senso dello Stato e della democrazia”.

Dopo i saluti introduttivi affidati a Paola Inverardi, Rettrice dell’Università degli Studi dell’Aquila, il programma dei lavori all’Università dell’Aquila prevede il confronto dal titolo ‘Fare sistema per capire la complessità’, con gli interventi del sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, di Isabella Corradini, docente di Psicologia sociale, di Filippo Mignosi, docente di Informatica e di Francesco Sidoti, docente di Criminologia. A seguire, ‘Intelligence … conosciamola meglio’, con i contributi di Bruno Valensise, direttore della Scuola di formazione del Sistema di Informazione per la sicurezza della Repubblica e di Paolo Scotto di Castelbianco, responsabile della Comunicazione istituzionale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza.

Nel corso dell’incontro – tappa numero 20 del roadshow ‘Intelligence live’ – verrà anche descritto il mondo dei ‘Servizi segreti’ al di là di pregiudizi e immagini distorte, per allungare il perimetro e raccontare la reale mission di uomini e donne che lavorano a protezione degli interessi politici, militari, economici, scientifici ed industriali dell’Italia. Dopo il ‘boom’ di più di 8.000 curricula inviati alla sezione ‘Lavora con noi’ del sito http://www.sicurezzanazionale.gov.it, verrà infine spiegato agli studenti come candidarsi a lavorare con l’Intelligence.

Per iscriversi all’incontro è obbligatorio compilare il modulo di registrazione online al link http://www.univaq.it/news_home.php?id=8701.

Le iscrizioni saranno aperte fino alle ore 12.00 del 25 maggio 2015.

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