Un nuovo terremoto scuote il mondo del calcio, dopo l’affaire calcioscommesse esploso la settimana scorsa. Questa volta però lo scandalo non riguarda l’Italia, ma l’istituzione calcistica più prestigiosa a livello planetario: la FIFA. Alla vigilia delle elezioni, che secondo i pronostici dovrebbero affidare all’eterno padre padrone dell’organizzazione, Sepp Blatter, il quinto mandato consecutivo come presidente, due inchieste sconvolgono il calcio mondiale e portano all’arresto di sei alti dirigenti della FIFA, accusati di corruzione.
Le forze dell’ordine svizzere, che agivano su mandato delle autorità nazionali, hanno operato gli arresti in un lussuoso albergo di Zurigo, nel quale gli indagati si trovavano proprio per partecipare alle elezioni in programma venerdì. Secondo quanto riferito dal ministero della Giustizia, per i sei dirigenti si procederà molto probabilmente all’estradizione negli Stati Uniti, dove la procura di New York sta portando avanti un’indagine per fatti delittuosi commessi dagli indagati, a partire dagli anni ’90. Secondo quanto si è appreso dal comunicato ministeriale, i dirigenti sarebbero sospettati di aver ricevuto denaro, in cambio dei diritti televisivi e di commercializzazione dei tornei organizzati in Usa e in Sudamerica. Le autorità americane hanno fatto sapere che sono complessivamente 14 gli indagati tra dirigenti e alte sfere della Fifa, con l’accusa di associazione per delinquere, riguardante un arco temporale di 24 anni. La sede di Miami della Concacaf, diramazione sudamericana del governo calcistico mondiale, è stata oggetto di una perquisizione.
Affianco all’inchiesta portata avanti dalle autorità statunitensi, si muove anche un’ulteriore indagine delle autorità elvetiche riguardante un’inchiesta aperta contro ignoti per il sospetto di “riciclaggio di denaro e truffa” in relazione all’attribuzione dei Mondiali di Calcio del 2018 e del 2022. Oggi le forze dell’ordine dello Stato rossocrociato si sono introdotte nella sede Fifa di Zurigo, portando via numerosi documenti e dati.
Dall’organizzazione che governa il calcio mondiale, hanno fatto immediatamente sapere che il Presidente Blatter è del tutto estraneo alla vicenda e non risulta tra gli indagati. “La Fifa ha accolto favorevolmente questo procedimento, ha cooperato totalmente col procuratore generale svizzero e ha risposto positivamente a tutte le richieste di informazioni. In questo caso la Fifa è la parte danneggiata, è vittima delle circostanze”, ha dichiarato Walter Di Gregorio, direttore Comunicazioni dell’organismo. “Non ci sono state perquisizioni all’interno della Fifa”, ha aggiunto, “stiamo cooperando e fornendo tutte le informazioni, è nel nostro interesse riuscire a rispondere a tutte le domande che restano ancora aperte”. Sebbene l’inchiesta abbia contribuito ad incupire le già numerose nubi attorno al sistema di assegnazione dei mondiali 2018 e 2022, non propriamente cristallino ed esente da sospetti di corruzione, lo stesso Di Gregorio ha precisato che l’organizzazione delle prossime due rassegne mondiali, affidata a Russia e Qatar, non è minimamente a rischio.
L’emersione del presunto scandalo e gli arresti operati non comporteranno un rinvio del congresso previsto per venerdì, che dovrà eleggere il nuovo (o molto più probabilmente vecchio) presidente della Fifa. L’unico sfidante di Blatter è il principe giordano, Ali bin Al Hussein, il quale, pur dichiarando che al momento “è prematuro esprimere giudizi, visto che l’inchiesta è ancora in corso”, ha parlato di “giorno triste per il calcio”.
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