Il ricordo di Gigi Mastri, nel decennale della sua scomparsa, è affidato a coloro che hanno fatto grande lo sport aquilano e abruzzese nel panorama nazionale e internazionale. Con l’obiettivo di lasciare al mondo del rugby aquilano un patrimonio di idee per ricostruire, nelle difficoltà del contesto cittadino, un presente e un futuro all’altezza di una tradizione gloriosa, nasce “Da Gigi a oggi – Conversazione sul management dello sport nel decennale della morte di Gigi MASTRI, storico dirigente dell’Aquila Rugby”. L’evento, organizzato dalla famiglia Mastri e patrocinato da Comune dell’Aquila, associazione Arti e Spettacolo e Coni, si svolgerà venerdì 5 giugno a partire dalle ore 17,30 presso il Palazzetto dei Nobili all’Aquila.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Massimo CIALENTE e del presidente del Coni Abruzzo, Enzo IMBASTARO, si alterneranno, guidati dal giornalista Angelo De Nicola, in una sorta di talk:
Luigi TROIANI, team manager della Nazionale Italiana Rugby;
Gabriele GRAVINA, dirigente della Federazione Italiana Gioco Calcio;
Luciano D’AMICO, rettore dell’Università di Teramo;
Luca LEONE, direttore sportivo Virtus Lanciano;
Gianni DI COSMO, presidente Proger Basket Chieti;
Mauro ZAFFIRI, presidente dell’Aquila Rugby.
Ciascuno, nei diversi ruoli e nelle diverse discipline, testimonierà la propria esperienza all’interno di significative realtà dello sport abruzzese.
Luigi Mastri, per tutti Gigi, è stato dirigente dell’Aquila Rugby dalla fine degli anni Sessanta, dopo la conquista del primo scudetto, all’inizio degli anni Novanta. Entrato in società sotto la presidenza di Vincenzo Camerini, è stato il vice dei presidenti Emilio Ibi e Antonio Di Zitti. Ma il suo ruolo è stato in particolare, quello di accompagnatore, della formazione riserve e delle squadre giovanili prima e poi della squadra di serie A, lungo un arco di tempo in cui l’Aquila Rugby ha vinto il terzo e il quarto scudetto e la prima Coppa Italia, fallendo altre imprese per poco e comunque dettando sempre legge al vertice del rugby nazionale. A conti fatti, ben quattro generazioni di atleti aquilani hanno avuto in Gigi Mastri una figura di riferimento in campo sportivo. Di sicuro nel tratto umano del personaggio è stato centrale il rapporto solido e duraturo, dentro e fuori il campo, con i ragazzi Neroverdi, che nel loro saluto di addio a Gigi scrissero: “ci hai insegnato a vincere, a perdere e a non arrenderci mai”.
Sul piano storico, l’esperienza dirigenziale di Gigi Mastri coincide con anni di radicali cambiamenti dell’organizzazione societaria: dall’ingaggio dei grandi campioni stranieri, su tutti Rob Louw, all’arrivo dei primi sponsor – Mael Computer e Scavolini – alla necessità, sia pure dentro una solida e reale dimensione dilettantistica, di aprirsi al mercato (la cessione e il ritorno di Ennio Ponzi, la cessione dei fratelli Cuttitta, gli ingaggi dei romani Spalletti e Angrisani). Autentiche rivoluzioni con le quali figure di dirigenti volontari e appassionati come Gigi Mastri e i vari Fabiani, Alleva, De Rubeis, Petrone, Aquilinio, Dionisio e tanti, tanti altri si sono misurati con dedizione, rigore ed equilibrio (è il senso della conversazione “Da Gigi a oggi”).
Gigi Mastri è stato a lungo anche dirigente del comitato regionale della Federazione Italiana Rugby, negli anni in cui L’Aquila era una delle sedi degli incontri interni della Nazionale, all’epoca impegnata nella poule della Coppa Europa.
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