Imprese: al via le agevolazioni sui Contratti di sviluppo

Manca poco all’apertura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso, da parte delle imprese interessate, alle agevolazioni a valere sui Contratti di sviluppo (decreto direttoriale 29 aprile 2015): alle ore 12.00 del 10 giugno 2015 prende, infatti, avvio la procedura telematica, con le modalità e secondo i modelli indicati nell’apposita sezione del sito […]

Manca poco all’apertura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso, da parte delle imprese interessate, alle agevolazioni a valere sui Contratti di sviluppo (decreto direttoriale 29 aprile 2015): alle ore 12.00 del 10 giugno 2015 prende, infatti, avvio la procedura telematica, con le modalità e secondo i modelli indicati nell’apposita sezione del sito di Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A.), soggetto gestore dello strumento agevolativo.

Va detto che non si tratta di un click day: lo strumento rimarrà aperto fino all’esaurimento dei fondi che comprendono, oltre ai 250 milioni di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020 già stanziati (ed aventi un vincolo di ripartizione territoriale dell’80% al Mezzogiorno e del 20% alle regioni del Centro-Nord), ulteriori risorse europee (in via di approvazione) e dai fondi residui della scorsa programmazione comunitaria, che aveva previsto un miliardo e 300 milioni di euro proprio per i Contratti di sviluppo.

I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, anche mediante il ricorso al contratto di rete. In caso di partecipazione in forma di contratto di rete, il programma deve essere realizzato interamente dalle imprese già aderenti al network, cui possono aggiungersi solo enti e organismi di ricerca per le attività di R&S e relative all’innovazione.

Cinque le categorie di investimento previste:

creazione di una nuova unità produttiva;
ampliamento di un’unità produttiva esistente;
riconversione di un’unità produttiva esistente;
cambiamento fondamentale o notevole miglioramento del processo produttivo di un’unità esistente;
acquisizione di un’unità esistente chiusa o a rischio chiusura, purché localizzata in una delle aree di crisi identificate dal MISE, per salvaguardare l’occupazione.
La nuova normativa dello strumento agevolativo, prevista dal decreto del Ministro dello sviluppo economico del 9 dicembre 2014, ha introdotto evidenti semplificazioni procedurali a vantaggio delle imprese beneficiarie e consente la presentazione di programmi di sviluppo nei settori industriale (ivi compreso quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli), della tutela ambientale e del turismo.

I programmi nei settori navale, carbonifero, dei trasporti e della distribuzione di energia elettrica, se presentati da grandi imprese devono ottenere il via libera di Bruxelles, mentre quelli promossi da PMI possono essere ammessi senza obbligo di notifica preventiva.

Nell’ambito dei programmi riguardanti il settore turistico possono essere agevolate anche attività commerciali, per un importo non superiore al 20% del complessivo programma di sviluppo. È inoltre possibile finanziare progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione purché strettamente connessi e funzionali al programma di sviluppo.

Quattro le categorie di agevolazioni previste:

contributo a fondo perduto in conto impianti per investimenti nell’industria, nel turismo e per la tutela dell’ambiente,
contributo a fondo perduto alla spesa solo per attività di R&S e innovazione;
finanziamento agevolato;
contributo in conto interessi.
Gli incentivi possono essere concessi singolamente o in maniera combinata tra loro. L’utilizzo delle varie forme di agevolazione e la loro combinazione sono definiti in fase di negoziazione sulla base delle caratteristiche dei progetti e dei relativi ambiti di intervento.

I programmi di investimento devono avere importo non inferiore a 20 milioni di euro, con la sola eccezione della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, per cui la soglia minima è fissata a 7,5 milioni di euro, e dei programmi di ricerca, sviluppo e innovazione, per cui è pari a 1,5 milioni di euro.

COME PRESENTARE LA DOMANDA

Per ulteriori informazioni si rimanda all’apposita sezione del sito Invitalia.

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