L’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, l’ex ospedale psichiatrico oggi in amministrazione straordinaria ai sensi della legge Prodi bis, ha portato a dieci richieste di arresto, tra le quali anche quella riguardante il senatore, ed ex Sindaco Molfetto, del Nuovo Centro Destra Antonio Azzollini. Il senatore, nonostante le pressioni ricevute, ha già specificato che non si dimetterà poiché la legge non lo richiede e così il caso che lo riguarda è piombato sul governo, già scosso dal recente coinvolgimento del sottosegretario Giuseppe Castiglione, coinvolto in “Mafia Capitale”.
Le sorti del Senatore sono infatti a questo punto legate a quello che sarà il pronunciamento dell’Aula. Una decisione, quella dei senatori, che potrà anche avere delle ripercussioni sulla tenuta dell’esecutivo capeggiato da Matteo Renzi, nel quale convivono esponenti del Partito Democratico, con rappresentanti del partito di Centro Destra del quale Azzollini fa parte. I democratici si sono detti pronti a dare pare favorevole all’arresto nella votazione al Senato, attraverso le parole del capogruppo Matteo Orfini. Al Partito Democratico ha replicato Gaetano Quaglieriello: “Non si può dire che bisogna conoscere le carte ma che è inutile conoscerle perché si è già deciso.”, ha detto il capogruppo del Nuovo Centro Destra. “Pretendiamo dagli altri la stessa serieta’ con la quale ci stiamo comportando noi”.
Una partita, quella su Azzollini, che testerà severamente la forza del governo, che questa mattina è andato per due volte sotto in commissione al Senato, sul ddl, poi approvato, che istituisce l’omicidio stradale.
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