Cresce sempre di più il numero di cittadini italiani che fa acquisti online, ma ciò nonostante, resta alto il timore di essere truffati, anche perché, nella rete di e-commerce su internet, non sono poche le offerte particolarmente curiose, dietro alle quali è facile possa nascondersi una truffa. Sono infatti 15 milioni gli italiani che fanno acquisti on line con un crescita esponenziale negli ultimi anni, anche se rimane una percentuale elevata del 28,7 per cento di utenti che ha paura di essere truffato. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’operazione del comando unità speciali della guardia di finanza, che hanno sequestrato/oscurato centinaia di siti, sulla base dei dati Censis.
Parallelamente al numero degli utenti è aumentato il fatturato dell’e-commerce con un incremento nel nostro Paese del 17 per cento nel 2014 rispetto all’anno precedente, per un volume economico pari a 13,2 miliardi di euro, con il settore agroalimentare che si colloca, forse a sorpresa, al secondo posto, tra quelli che pesano maggiormente sulle vendite online con una quota del 12 per cento, secondo il terzo Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. “Dalla Daniele mortadella prodotta negli Usa dove si vende addirittura il kit per preparare il Parmigiano ma anche il Chianti bianco svedese o il vino in polvere per ottenere in poche settimane il Barolo confezionato in Canada – denuncia la Coldiretti – sono alcuni degli orrori che si possono in rete e acquistati con il commercio on line. Accanto ad esperienze positive di successo con la crescita si registra che la rete, viene usata spesso come porto franco e diviene uno dei canali ideali per la diffusione dell’Italian sounding”.
Ecco allora in vendita su Internet il kit per il vino liofilizzato “Fai da te”, con false etichette dei migliori vini Made in Italy, ma anche il kit per il falso Parmigiano Reggiano, il falso Pecorino Romano ed altri celebri formaggi nostrani come la mozzarella, la ricotta e l’asiago. Le confezioni di questi “Cheese kit” contengono polveri, recipienti, termometri, colini ed altri oggetti, con le istruzioni per la preparazione. Agli acquirenti viene garantito di ottenere i diversi formaggi tipici italiani in tempi brevi che variano dai 30 minuti ai due mesi. Diffusi in Nuova Zelanda, Australia e Canada, questi kit presentano etichette che richiamano il tricolore ed utilizzano la denominazione “Italian Cheese”. Si tratta solo dei casi più clamorosi ed evidenti di condotta commerciale fraudolenta nell’ambito della vendita online di prodotti alimentari. In altri casi, le irregolarità riguardano le scadenze, le informazioni sui prodotti, l’etichettatura. “Tra gli alimenti per i quali si riscontrano frodi più frequenti ci sono – conclude la Coldiretti – i prodotti tipici della tradizione locale e regionale (32 per cento), i prodotti Dop e Igp (16 per cento) ed i semilavorati (insaccati, sughi, conserve, 12 per cento)”.
Lascia un commento