La primavera 2015 è stata la più calda di sempre sul pianeta facendo registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,85 gradi celsius rispetto alla media del ventesimo secolo. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione del solstizio d’estate, che segna il cambiamento stagionale e precede gli Stati generali sui Cambiamenti Climatici a Roma ai quali interviene anche il presidente Roberto Moncalvo, sulla base dei dati della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre relativi al periodo compreso tra marzo e maggio 2015. La primavera 2015 – sottolinea la Coldiretti – è stata la più bollente di sempre sulla terra e sugli oceani da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1880 e sorpassa il precedente record del 2010. Un record storico per la temperatura più elevata sul pianeta si registra anche se si considerano i primi cinque mesi del 2015. Si tratta di valori che confermano la tendenza ad un’accelerazione nel surriscaldamento poiché tra i 10 anni più caldi, da quanto sono iniziate le rilevazioni, ben nove – precisa la Coldiretti – sono successivi al 2000. Il 2014 è in testa alla classifica degli anni più bollenti davanti al 2010, seguito dal 2005 e dal 1998 e poi a pari merito dal 2013 e dal 2003 e a seguire il 2002, il 2006 e il 2009.
Anche in Italia l’arrivo dell’estate è stato preceduto da temperature più elevate della media, ma anche da una forte variabilità che ha determinato improvvisi e violente temporali che hanno rovinato le vacanze ai 4,2 milioni di italiani in ferie a giugno e provocato gravi danni alle coltivazioni agricole, soprattutto a causa della grandine. In questa situazione è quanto mai appropriata la denuncia contenuta nell’Enciclica del Santo Padre sul fatto che “i vertici mondiali sull’ambiente degli ultimi anni non hanno risposto alle aspettative perché, per mancanza di decisione politica, non hanno raggiunto accordi ambientali globali realmente significativi ed efficaci”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Una sollecitazione che – conclude Moncalvo – assume un valore particolarmente significativo in vista del vertice Onu previsto a Parigi sul clima a dicembre.
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