La provincia dell’Aquila come sede del VII distretto aerospaziale italiano. Questa è l’idea lanciata ieri, nel corso del co-working Strange Office, tenutosi nell’ambito dell’appuntamento “Startup Meetup”, l’evento di condivisione di interessi e possibilità di business per le nuove realtà economiche emergenti, che si tiene a L’Aquila con cadenza mensile. “La provincia dell’Aquila ha tutte le caratteristiche per ospitare il VII distretto aerospaziale del nostro Paese”, ha spiegato Valentina Mariani, esperta di politiche di sviluppo e di diritto dello Spazio della Sapienza di Roma. E L’Aquila ha “un tessuto produttivo di altissimo livello, il capitale umano, il polo universitario, la posizione geografica e la presenza di un aeroporto, che se anche non riesce a ‘decollare’ come scalo passeggeri, ha tutte le caratteristiche per sostenere gli sforzi di un distretto industriale all’avanguardia”, ha aggiunto Guido Arista, rappresentante della Elital, un’azienda d’eccellenza aquilana nel settore sicurezza, difesa e logistica.
Un’occasione per far emergere tutte le potenzialità della nostra città, sede di importanti aziende operanti nell’ambito dell’industria aerospaziale, quali la Thales, la Selex e la Telespazio. “Un distretto industriale è certamente lo strumento principe per coordinare gli sforzi necessari per contemperare le esigenze di sviluppo territoriale e quelle di competitività globale”, ha spiegato Alberto Manelli, dell’Università Politecnica delle Marche, delineando anche quelle che dovranno essere le fasi per raggiungere l’ambizioso traguardo: comitato promotore, raccolta adesioni e presentazione Mef.
Per Salvatore Santangelo, organizzatore dell’iniziativa e segretario generale di L’Aquila che rinasce, il distretto è “una risposta concreta alla sfida posta dai riassetti territoriali, rileggendo in chiave attuale antiche vocazioni: lo Spazio (ma anche l’agricoltura e il turismo) rende più forte l’asse Roma-Carsoli-Avezzano-L’Aquila; in questo modo possiamo riuscire a ribaltare uno svantaggio (l’isolamento delle aree interne) e a trasformarlo in un punto di forza (una profondità strategica in grado di massimizzare le ‘vocazioni intelligenti’)”.
Un progetto ambizioso che ha trovato ottime risposte anche nella politica. Il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio: “Si tratta certamente di temi ‘sfidanti’ per le classi dirigenti del territorio che non devono solo gestire l’esistente ma immaginare e costruire un futuro possibile”. Sfida che anche il vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli si è detto assolutamente pronto ad accettare: “Ci stiamo già muovendo lungo la filiera istituzionale per cogliere tutte le opportunità di una rimodulazione dei fondi nazionali e comunitari verso la Space Economy che viene, giustamente, percepita come ‘il’ settore strategico su cui investire per competere negli scenari globali”.
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