Non c’è fine all’orrore dell’Isis. Per la prima volta, i jihaidisti del cosiddetto Stato Islamico hanno decapitato due donne, accusate di stregoneria e per questo condannate a morte. Il brutale episodio è avvenuto in Siria, nella provincia di Deir az Zor. A rendere nota la notizia sono stati gli esponenti dell’organizzazione non governativa, Ondus, Osservatorio Nazionale per i diritti umani. Con loro sono stati brutalmente giustiziati tramite decapitazione anche i rispettivi mariti.
Non era mai accaduto che i terroristi dell’Isis giustiziassero delle donne non combattenti con le modalità brutali per le quali ormai gli esponenti dello Stato Islamico sono ormai divenuti tristemente celebri. Erano infatti delle combattenti le tre donne curde uccise nel settembre dello scorso anno. Gli attivisti di Ondus hanno riferito che una donna e suo marito sono stati decapitati con una sciabola sulla via Al Takaya, nella città di Deyr az Zor, mentre un’altra coppia ha subito la stessa sorte ad Al Mayadin, nella medesima provincia ma più a est, verso il confine con l’Iraq. Con loro sono stati giustiziati anche altri due uomini, accusati di traffico di droga e banditismo.
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