La segreteria regionale del Siulp “Abruzzo”, sindacato più rappresentativo della Polizia di Stato, organizza per il prossimo 3 luglio, dalle 11 alle 14, un dibattito sul tema “La riforma dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza – Esigenza di riorganizzazione”. L’evento, che si terrà nella sala convegni “Calvitti” della Questura di L’Aquila con l’intervento del segretario generale nazionale Felice Romano e del segretario regionale della Cisl Maurizio Spina, vedrà la partecipazione di Luigi Notari, quadro storico del Siulp, già segretario nazionale e di Cinzia Rossi, ex dipendente della Polizia di Stato, oggi presidente provinciale A.N.F.E., Commissione Pari opportunità presso il Comune di Pescara, autrice del libro “Manuale di Democrazia”, sull’importante tema dell’emancipazione della donna.
Per il segretario generale regionale del Siulp Abruzzo Paolo Tamburro “sarà l’occasione per ripercorrere insieme a Luigi Notari, autore del libro ‘Al di sotto della legge Conversazioni su Polizia e Democrazia’, la storia del movimento democratico in Polizia che, grazie al coinvolgimento della società civile, della politica e del mondo del lavoro, con lo sforzo unitario delle tre confederazioni CGIL – CISL – UIL ha permesso la smilitarizzazione del Corpo delle Guardie di P.S. e la conquista dei diritti sindacali dei lavoratori di Polizia. Grazie alla forza di quel movimento riformatore – prosegue – il nostro Paese ha conosciuto una delle migliori riforme della storia repubblicana, la legge 121/81, ponendo la sicurezza e le sue istituzioni sotto il controllo democratico dei cittadini. Uno sguardo alla storia per comprendere meglio lo sforzo del nostro sindacato di difendere negli anni tale modello si sicurezza, dall’azione di una controriforma strisciante che ha cercato con ogni strumento di bloccare la spinta innovativa del movimento, per favorire il tentativo di riaffermazione di logiche gerarchiche e corporative”.
“Da circa dieci anni, infatti – aggiunge Tamburro – il metodo delle assunzioni, consequenziale alla riforma del servizio militare, ha prodotto come effetto negativo l’ingresso di militari provenienti dalla ‘ferma breve’, con un profilo professionale di tutto rispetto, ma non adatto ad un lavoro che si occupa della sicurezza dei cittadini, intervenendo sulla gestione dei conflitti sociali. Un metodo di assunzione che, inoltre, ha impoverito drasticamente la Polizia di Stato della presenza femminile, non solo in violazione del diritto costituzionale delle pari opportunità, ma rinunciando ad una risorsa strategica per la nostra Istituzione, chiamata ad operare in ambiti sociali in cui la donna dimostra di avere delle potenzialità enormi. Con le recenti scelte politiche, il Governo, muovendo dall’esigenza di un ridimensionamento della spesa pubblica, ma con atteggiamento miope e poco incline ad un confronto con le parti interessate – è il rilievo del segretario abruzzese del Siulp – ha determinato un abbassamento dei livelli di efficienza ed efficacia della sicurezza sui territori, sia in termini quantitativi, con la riduzione degli organici che qualitativi, non investendo ormai da tempo sulla professionalità e la formazione degli operatori di Polizia. La chiusura dei presidi, senza un’oculata valutazione condivisa, rischia di compromettere irrimediabilmente i livelli di sicurezza anche in territori come la nostra Regione, in cui, eventi tragici quale il terremoto del 2009, hanno stravolto l’intero assetto demografico. La presenza di uffici di Polizia, in alcune zone dell’entroterra abruzzese, rappresentano spesso l’unico punto di riferimento istituzionale per una parte importante della popolazione che già si è vista privare di servizi essenziali come l’istruzione e la sanità. Lo sforzo del Siulp, oggi come nel passato, deve essere finalizzato a un coinvolgimento della politica e di tutte le parti sociali, per rilanciare un modello di sicurezza moderno, democratico e trasparente, in grado di garantire a tutti il diritto di cittadinanza”.
Per Tamburo, infine, “È necessario far comprendere al Governo l’importanza di un riassetto organizzativo del Comparto Sicurezza che preveda, raffermando con forza la centralità dell’Autorità civile di P.S., un concreto coordinamento fra le forze dell’ordine ed una riforma delle carriere nella Polizia di Stato, per ridefinire adeguate professionalità, necessarie per rispondere alle istanze di una società civile più articolata e complessa”.
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