In un Comunicato Stampa, gli attivisti del Movimento 5 Stelle L’Aquila, in merito alle dichiarazioni del sindaco Massimo Cialente sugli sfratti dei morosi dei progetti c.a.s.e, scrivono: “Viene rabbia (civica) leggendo le ultime dichiarazioni del sindaco Cialente in merito agli sfratti dei morosi dei progetti c.a.s.e.; in particolare quando si va ad analizzarne alcune.
“Ho annunciato al prefetto, il quale mi ha detto che è mia competenza, che mi rifiuto di trovare una soluzione per i disperati che verranno sfrattati dal Progetto C.A.S.E., venga il governo. Se vuole, mi sospenda lui e poi proponga la misura al consiglio dei ministri. Mi caccino, sono pronto ad andare via.”
Ma come?! Cialente annuncia al Prefetto che si rifiuta di trovare una soluzione? Fosse anche vero (e non lo è) che il problema lo avrebbe generato qualcun altro, è questa la sua posizione da Sindaco? Ancora il vecchio trucco (e “capiamo” che venga riproposto alla luce dei successi che solitamente sortisce) del carnefice che si autoproclama vittima?
E ancora: “Ci sono alcuni morosi senza scrupoli che, pur potendo pagare, non lo fanno trincerandosi dietro motivazioni risibili, al contrario ci sono molte situazioni di disagio sociale impossibilitati a pagare anche canoni molto bassi perchè non sono in grado, dopo aver perso il lavoro subito dopo il sisma, quindi da 6 anni”.
“Quindi apprendiamo, di conseguenza, che Cialente sappia di situazioni differenti; ma questa è una frase di comodo oppure la sua Amministrazione è puntualmente riuscita ad identificare gli uni e gli altri? Non è che tra le motivazioni “risibili” c’è anche, per caso, il fatto fatto di dover pagare consumi mai effettuati?
E continua: “Lo sfratto in questo caso non è conseguenza di una scelta politica, ma di una scelta tecnica imposta dalla Corte dei Conti con una sentenza nella quale si dice che non abbiamo richiesto i canoni con l’assurda motivazione del mero calcolo elettoralistico, una decisione che opera una gravissima sottovalutazione della problematica.”
Ora, se la Corte dei Conti sbaglia, forse, è quasi per fare proprio un favore alla sua Amministrazione in quanto il calcolo elettorale è stato l’unico riuscito alla perfezione. Di certo non ha avuto la medesima sorte il calcolo delle bollette! La Corte dei Conti non è di sicuro un’amministrazione dedicata alla valutazione delle problematiche bensì si occupa della valutazione delle soluzioni e degli impatti sui conti pubblici che dette decisioni determinano; dare la colpa a loro ci sembra l’ennesimo tentativo di mistificazione della realtà delle cose. Se non fosse abbastanza chiaro la sentenza afferma che la situazione è stata gestita male, anzi malissimo e la conseguenza di dette decisioni sbagliate ricade sui cittadini furbi o meno che siano.
Vogliamo ricordare ai nostri concittadini che il problema di oggi è figlio delle scellerate scelte politiche di ieri. Che motivo c’era di non installare o non attivare o non far funzionare oppure non aggiustare i contatori delle utenze delle singole abitazioni (a parte”l’assurda” motivazione precedentemente citata)? Se pure, inizialmente, a pagare era la Protezione Civile un amministratore “esperto” quale lei si dichiara (in campagna elettorale: “chi meglio di me che so come funziona?” “chi meglio di me che ho l’esperienza?”) non doveva essere ben cosciente e consapevole che prima o poi le utenze sarebbero passate in capo ai singoli cittadini e quindi predisporre il necessario per quel momento?
Certo, forse qualcuno dovendo pagare una bolletta in più avrebbe storto il naso e non vi avrebbe votato… Assurdo eh!”
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