Quest’anno l’Amministrazione Comunale di Tortoreto Lido ha individuato una spiaggia aperta ai cani proprio in un sito di nidificazione dei Fratini, nonostante i cani siano tra le cause di maggior disturbo alla specie.
L’area in questione, che va dalla foce del fiume Salinello fino alla zona alaggio barche, è stata segnalata più volte all’Amministrazione Comunale come area dove da anni nidifica il Fratino, un piccolo uccello che popola le nostre spiagge e che, essendo in forte diminuzione, è tutelato sia dalla normativa italiana che da quella europea, oltre che da diverse convenzioni internazionali sulla conservazione della fauna.
“Di tutta la spiaggia di Tortoreto è stato scelto proprio il tratto maggiormente interessato dalla presenza dalla specie”, dichiara Fabiola Carusi, referente del WWF Abruzzo per il Progetto Salvafratino. “Si tratta di una scelta incomprensibile. Ho personalmente segnalato all’Amministrazione la situazione dell’area, chiarendo che ovviamente la nostra Associazione non ha nulla contro l’istituzione di una spiaggia per i cani che anzi riteniamo essere una scelta di grande civiltà. Ma farlo in questo modo è sicuramente sbagliato e certo non aiuta ad affermare l’idea di una spiaggia amica degli animali”.
Sconcertante è poi il modo in cui è stata effettuata la pulizia di questo tratto di spiaggia da assegnare ai cani. Contrariamente al passato, quando è sempre stato lasciato un minimo di vegetazione nella zona alaggio al fine di consentire un po’ di riparo ai fratini nelle ore più calde, questa volta è stata sradicata completamente la vegetazione dunale presente tanto che i fratini sono ora costretti a trovare rifugio nell’ombra delle basi di appoggio degli ombrelloni.
In una nota il WWF ha chiesto all’Amministrazione Comunale di attuare misure per salvaguardare i fratini presenti e in particolare:
- rivedere la localizzazione della spiaggia per i cani;
- apporre cartelli che indichino la presenza di fratini;
- predisporre piccoli ripari, provvisori, che creino aree d’ombra nella spiaggia;
- consentire la crescita della vegetazione dunale, quale habitat indispensabile per la conservazione della specie.
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