“L’unica cosa che mi rimane ve lo devo dire. Lo devo dire a tutta Italia. Il presidente Berlusconi mi ha portato al suicidio. Insieme a tutto il suo entourage. Cosa potrei fare se non quello?”. Lo dice Patrizia D’Addario, la ‘escort’ barese che frequentò Palazzo Grazioli, in una telefonata a ‘La Zanzara’ su Radio 24. “Berlusconi- aggiunge D’Addario- mi ha lasciato rovinare in questo modo. Mi hanno rovinato. Cosa posso fare? Non lavoro più, mi hanno tolto la dignità come mamma e come persona. Non sono una escort, mi hanno fatto passare per pazza”. Poi la D’Addario scoppia in lacrime: “Scusatemi, ma non è possibile quello che ho subito. Mi hanno tolto la possibilità di fare la mamma”. Come vivi adesso? chiedono i conduttori: “Sopravvivo. Non ho soldi, vivo con mia mamma, senza mia madre sarei finita in mezzo alla strada. Con Berlusconi- racconta- sono tornata dopo la prima volta a Palazzo Grazioli. Ho raccontato tutto. C’era un inizio di storia con lui. Berlusconi mi ha fatto tornare per avere una storia con me. Non c’è stato scambio di soldi o altro, come la chiamereste voi? Era un inizio di storia, non mi sono venduta”.
“Le uniche prostitute di questa storia sono loro- dice in lacrime la D’Addario- quelle signorine che fanno shopping, si vanno a comprare appartamenti che regala lui. Che danni hanno subito? Io non ho avuto nulla. Ho letto tutte le intercettazioni- insiste- e come vuoi chiamarle, brave ragazze? Si possono chiamare ragazze? No, sono prostitute, tutte. Hanno usato il presidente come bancomat. Se Berlusconi non faceva quello che dicevano loro andavano dai magistrati. Lui le ha fatte sempre star bene e hanno continuato a vivere facendo la bella vita”.
“Io non ho sfruttato niente- conclude Patrizia D’Addario- ma sono stata chiamata escort dal 2009. Rispetto a queste ragazze io ho una dignità. Ho una ragazzina, come vive dal 2009 senza avere più una mamma, da sola, allo sbando? Su di me sono usciti un sacco di articoli in cui mi hanno definita una ricattatrice. Avevo un progetto, ho perso tutto”.
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