Strategie odierne per pensare al futuro

Da diversi anni le notizie provenienti dal mondo del lavoro non sono entusiasmanti. Questo lo sanno tutti, come tutti conoscono il ritornello sulla fuga dei giovani, che abbiano o meno cervello. Per chi resta a vivere dov’è nato crescere diventa difficile. Certo, qui non c’è la fame, né la guerra, ma il domani non promette […]

Da diversi anni le notizie provenienti dal mondo del lavoro non sono entusiasmanti. Questo lo sanno tutti, come tutti conoscono il ritornello sulla fuga dei giovani, che abbiano o meno cervello. Per chi resta a vivere dov’è nato crescere diventa difficile.

Certo, qui non c’è la fame, né la guerra, ma il domani non promette nulla di buono se aumentano le volte in cui vedi delle persone normali controllare se c’è qualcosa di interessante dentro un cassonetto dei rifiuti.

La generazione dei nati negli anni Ottanta del secolo scorso sarà, con ogni probabilità, la prima a mettere una pietra sopra al sogno di crescita continua che i genitori avevano sul futuro dei propri figli. Noi, parlo da diretto interessato, non vivremo meglio dei nostri genitori. Al massimo manterremo, soprattutto grazie ai loro risparmi direi, il loro tenore di vita.

Finché le previsioni per il domani non migliorano, è necessario fare però i conti con l’oggi.

Quello che abbiamo subìto entrando nell’età adulta è stato un cambiamento epocale. Per usare un’etichetta facile, si può parlare di “precarizzazione” del lavoro.

La notizia positiva è che, da sempre, siamo una specie che si adatta. Non solo in Italia.

La difficoltà che molti incontrano quando cercano una stabilità ha provocato un ingrandimento della forchetta di gioventù. Oggi si è giovani dai venti ai quarant’anni, perché le condizioni adatte a maturare si verificano sempre meno. Saranno in pochi tra di loro a godere di un impiego fisso.

Per sopravvivere, è necessario allora diversificare, utilizzando più espedienti per cercare opportunità lavorative.

Ci sono le agenzie interinali, gli Uffici del Lavoro delle diverse realtà municipali, per esempio. Ma c’è soprattutto il web, come in tutti gli ambiti della vita odierna, dagli affetti alle vacanze.

I siti che raccolgono annunci lavorativi rappresentano una risorsa da non sottovalutare. Tra di essi, si può segnalare un sito creato da un gruppo torinese anni fa, dal nome abbastanza intuitivo. Si chiama Bakeca, perché nelle sue pagine sono visibili gli annunci degli inserzionisti, di chi cerca e di chi offre.

Il sito è attivo oramai da un decennio e contiene migliaia di annunci. Per non perdervi, vi conviene organizzare la vostra ricerca per “spunte successive”. Le offerte di lavoro, quelle che qui interessano, vengono mostrate in più sottocategorie, per rendere più efficace la vostra ricerca in base alla competenza o al desiderio di ognuno. In più, con la funzione Preferiti potrete crearvi una piccola raccolta di riferimento degli inserzionisti, per tenere la situazione sotto controllo.

Anche quando l’inerzia suggerisce una calma piatta, le possibilità scorrono, da qualche parte, come piccoli torrenti carsici sotto il terreno. Un futuro senza certezze può spaventare, ma non deve trasformare chi lo guarda in una statua di pietra. Per sconfiggere la Medusa, il terribile mostro con i serpenti al posto dei capelli, Teseo utilizzò uno scudo riflettente. Il mostro si guardò per la prima volta e subì il suo stesso potere, morendo.

Oggi il nostro scudo riflettente potrebbe essere lo schermo che guardiamo quando navighiamo nella rete. Una realtà che ci pareva comprensibile si è spezzettata in pixel fluorescenti e caotici. Se impariamo a pensare multiforme, aprendoci a un’idea di futuro che ci vedrà, probabilmente, fare due o tre lavori precari in sostituzione del vecchio posto fisso, forse riusciremo a non essere pietrificati.

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