“Il vostro lavoro è una lezione di tolleranza, dialogo e pace”. Lo ha detto la direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova, agli operai che hanno lavorato alla ricostruzione dei mausolei di Timbuctù, distrutti dai gruppi armati durante il conflitto di tre anni fa.
“Si tratta di una risposta agli estremisti e la sua eco può essere udita ben oltre il confini del Mali” ha proseguito Bokova, annunciando che l’Unesco ha fatto ricorso alla Corte penale internazionale (Cpi – Icc) contro i distruttori dei mausolei. L’incontro con la procuratrice Fatou Bensouda, ha spiegato la direttrice dell’Unesco, risale a due mesi fa: ci sono dunque speranze che presto la procura sia “pronta a presentare il caso”.
Dei 16 mausolei della città maliana, storica meta di pellegrinaggio per i fedeli islamici dell’Africa occidentale, 14 sono stati distrutti durante la guerra. Otto quelli già ricostruiti, mentre gli altri lo saranno, secondo le autorità locali, prima della fine dell’anno. I finanziamenti previsti per l’intera operazione sono di 11 milioni di dollari, di cui tre, ha specificato Bokova, già stanziati.
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