Nel 2014 la spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata pari a 26,6 miliardi di euro, di cui il 75,0% rimborsato dal Ssn. In media, per ogni cittadino italiano, la spesa per farmaci è ammontata a circa 438 euro.
È quanto si legge nel Rapporto OsMed 2014 dell’Aifa, presentato questa mattina a Roma. La spesa farmaceutica territoriale complessiva, sia pubblica che privata, è in riduzione rispetto all’anno precedente del -0,1% ed è stata pari a 20.009 milioni di euro. La spesa pubblica, comprensiva della spesa dei farmaci erogati in regime di assistenza convenzionata e in distribuzione diretta e per conto di classe A, è stata di 11.848 milioni di euro, ossia il 59,2% della spesa farmaceutica territoriale. Tale spesa ha registrato, rispetto all’anno precedente, una lieve riduzione del -0,2%, principalmente determinata da un aumento della spesa per i farmaci in distribuzione diretta e per conto (+8,2%), controbilanciato dalla riduzione della spesa farmaceutica convenzionata netta (-3,0%).
La spesa a carico dei cittadini, comprendente la spesa per compartecipazione (ticket regionali e differenza tra il prezzo del medicinale a brevetto scaduto erogato al paziente e il prezzo di riferimento), per i medicinali di classe A acquistati privatamente e quella per i farmaci di classe C, ha registrato una riduzione del -0,1% rispetto al 2013. A influire sulla variazione è stata la riduzione della spesa per l’acquisto privato di medicinali di fascia A (-1,9%) e della spesa per i medicinali di Classe C con ricetta (-1,6%), associata a un aumento della compartecipazione del cittadino (+4,5%) e della spesa per i medicinali di automedicazione (+0,2%). La spesa per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche (ospedali, Asl, Irccs, etc.) è risultata pari a 9 miliardi di euro (148,0 euro pro capite), con un incremento rispetto al 2013 del +4,8%.
Nel 2014 diminuisce del 3% il consumo di antibiotici, mentre la spesa si riduce del 2,8%. I maggiori consumi in Campania, Puglia, Calabria e Basilicata, mentre nella Provincia autonoma di Bolzano, in Liguria, in Friuli Venezia Giulia e nel Veneto si registrano i consumi più bassi. Le categorie maggiormente impiegate sono state le penicilline, seguite da macrolidi e chinoloni. Dall’analisi dei dati della Medicina Generale e delle Asl, è emerso un miglioramento dei livelli di aderenza rispetto allo scorso anno per i farmaci antipertensivi (+0,2%) e per gli antidepressivi (+0,7%); per questi ultimi si registra inoltre una diminuzione della percentuale dei pazienti che li assumono in maniera occasionale (-1,6%). Persistono ampie aree di inappropriatezza nell’uso degli antibiotici e dei farmaci per i disturbi ostruttivi delle vie respiratorie. Le analisi confermano il trend di forte crescita dei pazienti in trattamento con farmaci antianemici biosimilari (+54,6% rispetto al 2013), mentre si registra un’importante inversione di tendenza nell’uso degli inibitori di pompa fuori dai criteri di rimborsabilità Aifa (-7,2% rispetto al 2013).
I farmaci cardiovascolari si confermano al primo posto sia in termini di consumo (536,0 DDD/1000 ab die) sia in termini di spesa farmaceutica totale pubblica e privata (4.087 milioni di euro) seguiti dai farmaci del sangue e organi emopoietici (269,7 DDD ogni 1.000 abitanti die). I farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo si collocano al terzo posto sia in termini di consumo (255,5 DDD ogni 1.000 abitanti die) che di spesa (3.771 milioni di euro), seguiti dai farmaci del Sistema Nervoso Centrale (165,1 DDD ogni 1.000 abitanti die) e dai quelli dell’apparato respiratorio (95,4 DDD ogni 1.000 abitanti die).
Per la prima volta, i farmaci antineoplastici e immunomodulatori si collocano al secondo posto in graduatoria tra le categorie terapeutiche a maggiore impatto di spesa farmaceutica complessiva (3.934 milioni di euro) e al primo posto per spesa pubblica (3.899 milioni di euro).
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