Una delle poche voci libere e indipendenti della Russia, rischia di essere messa a tacere per sempre. Il giornale ‘Novaya Gazeta’, dove lavorava la reporter uccisa nel 2006 Anna Politkovskaya, ha intenzione di fare appello contro la decisione di Roskomnadzor, l’ente statale russo per il monitoraggio delle telecomunicazioni, di emettere nei suoi confronti il secondo “avvertimento” in un anno, iniziativa che in teoria rende possibile il ritiro della licenza di pubblicazione alla testata. Lo ha annunciato il direttore Dmitri Muratov, come riporta la radio Eco di Mosca. Tra gli argomenti sollevati contro il giornale, che si caratterizza nel mondo dell’informazione russo per essere uno dei più impegnati nel giornalismo di inchiesta e che rischierebbe così la chiusura – vi sono le accuse di contenuti estremisti, rinvenuti in particolare negli articoli dell’editorialista Yulia Latynina.
Il portavoce di Roskomnadzor ha comunque spiegato che le autorità di vigilanza non riscontrano nelle violazioni di ‘Novaya Gazeta’ una natura sistematica e ha detto di ritenere improbabile che la richiesta di fare appello da parte del giornale venga accettata. Sul caso è intervenuto anche il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, secondo il quale Roskomnadzor sta agendo in base alla legge.
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